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La certificazione turistica rinasce dal basso

21 Maggio 2007

La certificazione turistica rinasce dal basso

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Può il Web 2.0 evadere il confine digitale per aiutarci a organizzare le vacanze? Ne parliamo con Tiziana Ferrando e Massimo Dalmazzi, creatori di segnaloItalia, un nuovo servizio di segnalazione per il turismo B2C nato in Italia, ma con un occhio alla comunità internazionale.

Partiamo dalle persone. Chi sono Tiziana Ferrando e Massimo Dalmazzi?

Tiziana Ferrando: Ho fondato insieme a Massimo la prima startup nel 1995, nel 1999 siamo stati acquisiti da un gruppo internazionale che si occupava di e-learning. Nel 2002 abbiamo fondato Bitness. Io sono laureata in Lettere anche se mi interesso di tecnologie dai tempi dell’Università. In segnaloItalia mi occupo prevalentemente di progettazione e di gestione della community.

Massimo Dalmazzi: Io sono un laureato in Ingegneria Informatica a Genova, MBA al Politecnico di Milano, un po’ di gavetta e poi nel 95 ho intrapreso l’esperienza imprenditoriale di cui ha parlato Tiziana. In segnaloItalia mi spettano tecnologia e business. In particolare è stato molto entusiasmante curare una progettazione che fa uso di mash-up e codice open-source.

È opportuno definire segnaloItalia un Digg per il turismo italiano?

TF: segnaloItalia vuole diventare un punto di riferimento per gli appassionati di turismo non convenzionale, utenti interessati alla valorizzazione del territorio.

MD: Ci interessava sperimentava il modello Digg su tematiche diverse dalle semplici notizie, per capire se il modello potesse avere una valenza più ampia.

Il cuore dell’informazione è rappresentata da schede di strutture sul territorio quali agriturismi, campeggi, B&B, ma anche eventi ed itinerari. In concreto quali sono le principali operazioni consentite agli utenti all’intero di segnaloItalia?

MD: L’utente può inserire una segnalazione, indicando il link al sito di riferimento (se esiste), l’indirizzo per la mappa di Google, una descrizione e dei tag. Sulle segnalazioni già presenti è invece possibile votare, commentare, inviare a un amico via e-mail, aggiungerle a un servizio di bookmarking e chiedere delucidazioni a chi ne ha effettuato l’inserimento.

Da un punto di vista di accesso all’informazione, secondo quali modalità è invece possibile trovare e recuperare le segnalazioni già inserite?

TF: Si possono ricercare le segnalazioni presenti per categorie, tag cloud, ricerca libera, naturalmente la classifica in ordine di numero di voti, le segnalazioni appena inserite e da poco una mappa di Google dell’Italia, che riporta tutte le segnalazioni presenti indicate con spillini del colore corrispondente alle categorie

Che cosa sono invece le segnalazioni non pubblicate?

MD: La dinamica della pubblicazione è subordinata al raggiungimento di almeno due voti da parte degli utenti. Questa parte sarà probabilmente uno di quei processi che dovremo affinare con il crescere della comunità. Il tempo precedente alla pubblicazione viene ora utilizzato per un primo riscontro redazionale (se i tag sono corretti).

La formula è quindi unire contributo degli utenti a un lavoro di supporto da parte dei redattori. Qual è stata la risposta del pubblico finora e qual è l’impegno redazionale di pulizia dei contenuti inseriti?

MD: Bisogna tenere conto che il sito è online da soli 20 giorni, ma in tema di dinamiche di interazione i fenomeni che si stanno sviluppando sono molto interessanti. Inserzioni quasi sempre corrette e sempre pertinenti, quindi lavoro redazionale al minimo, volto più che altro alla valorizzazione dell’inserzione come l’aggiunta di un tag rilevante non messo o la correzione di qualche refuso.

Anche se forse è piuttosto presto per dirlo, qual’è approssimativamente la percentuale di segnalazioni inserite dagli utenti e quella di segnalazioni inserite dagli stessi esercizi?

TF: Al momento abbiamo una netta prevalenza di segnalazioni inserite dai gestori di B&B e agriturismi, ma questo era previsto anche perché abbiamo fatto un mailing a campione su una selezione di esercizi geograficamente distribuiti. Stiamo però per lanciare un concorso rivolto agli utenti.

Partendo dal concorso, qual è la chiave per coinvolgere gli utenti secondo la vostra esperienza?

MD: Il concorso sarà focalizzato sulla categoria eventi e l’intento sarà quello di premiare i primi 25 utenti che in una data precisa intorno a metà giugno avranno ottenuto più voti sulle proprie segnalazioni nella categoria eventi.

TF: L’obiettivo è fare in modo che lo stimolo a partecipare venga dall’utilità del progetto, come strumento per pianificare le proprie vacanze. Questa fase di creazione della community e di popolamento di contenuti sarà arricchita da diverse iniziative per pubblicizzare e attrarre utenti. Oltre a questo primo concorso stiamo già lavorando su altre occasioni per coinvolgere gli stessi conduttori dei B&B e agriturismi e su un modello di revenue share con gli utenti, legato ad AdSense.

Esiste secondo voi la possibilità di estendere il vostro servizio creando un maggior raccordo con il territorio? Ad esempio permettendo o facilitando le prenotazioni, lanciando offerte speciali da parte degli esercizi?

MD: È proprio quello che vorremmo fare. Per come la vediamo ora, le fasi saranno: creazione della community, localizzazione in altre lingue, lancio di servizi freemium (rivolto agli operatori), servizio di booking online e offerte speciali.

Siamo arrivati naturalmente a parlare di revenue. Come pensate di generare dei profitti con segnaloItalia?

MD: Intendiamo sfruttare un mix di elementi, con particolare interesse verso i servizi di prenotazione. Un’offerta localizzata, rivolta a un mercato non ancora globale, pone certamente forti riflessioni sulla sostenibilità. Per questo il nostro obiettivo a medio termine è raggiungere un mercato di stranieri interessati al turismo in Italia. Forse anche l’advertising potrà produrre ingressi maggiormente significativi in futuro, ma rimaniamo al momento convinti che dai servizi potranno arrivare i primi guadagni.

Da un punto di vista tecnologico come vi siete orientati? Che cos’è Pligg e qual’è stato l’impegno necessario a sviluppare la piattaforma?

MD: Pligg è un progetto open-source con il quale è stato realizzato il grosso dello sviluppo. Abbiamo aggiunto un po’ di mash-up (Google, blog) e l’immancabile “polvere di fata”. Tempo di sviluppo breve un mese e mezzo.

TF: Abbiamo scelto di usare uno strumento come Pligg per poter essere online con un prototipo nel minore tempo possibile e poi plasmare il tutto seguendo le indicazioni dirette o indirette degli utenti.

A vostro avviso e considerando lo stato attuale del mercato italiano, qual è l’importanza della componente tecnologica e quale quella di un accurato studio delle modalità di partecipazione degli utenti?

MD: La tecnologia è importante perchè è lo strumento abilitante, ma è solo uno strumento, e spesso esiste già. La vera difficoltà, hai ragione, sta nella modalità di coinvolgimento. Certo è che due anni fa sarebbe stato necessario molto più tempo e investimenti per essere online con un idea come questa.

Abbiamo parlato del muoversi da subito su un terreno internazionale. Quale sono le vostre aspettative sull’Italia per quanto riguarda l’area del turismo online? Vedete una crescita della consapevolezza del pubblico nostrano? È sufficiente?

TF: In prospettiva noi intendiamo rivolgerci a un pubblico internazionale. Crediamo che il turismo dei B&B e degli agriturismi, che in Italia è partito in fondo da pochi anni, abbia delle ottime potenzialità di sviluppo mentre non esiste al momento un punto di riferimento né offline, né online. Per quanto riguarda l’esperienza turistica abbiamo tratto ispirazione ad esempio da Gite de France per la Francia, o i B&B dei paesi anglofoni o anche i Masi turistici del Gallo Rosso in Alto Adige. Solo che, anziché pensare a una associazione che certifichi e attribuisca un rating alle strutture, vorremmo farlo dal basso, attraverso le segnalazioni e i voti degli utenti.

MD: L’e-commerce B2C è il 43% del mercato e il valore delle revenue è 1,3 miliardi, quindi una bella fetta, ma come dice Tiziana il nostro obiettivo non è di accogliere una domanda nazionale. Il nostro posizionamento è legato a questi dati e alla mancanza di un servizio specifico.

Qual è allora il risultato che vorreste raggiungere nel medio periodo? Potete anticiparci qualche altra iniziativa o idea ancora nel cassetto?

MD: Il nostro obiettivo per fine anno è quello di riuscire a attivare i servizi a pagamento, community permettendo.

TF: Idee nel cassetto tante, semmai lo sforzo è rimanere con i piedi per terra. Con il pensiero abbiamo già realizzato una web Tv legata ai contenuti di segnaloItalia e chissà che non si possa realizzare davvero. Un’altra idea che va al di là di questo progetto è legata al cibo biologico ed affini.

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