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Il nazareno e il Gps

05 Aprile 2007

Il nazareno e il Gps

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Durante la Settimana Santa, le processioni religiose sono il grande evento nazionale in tutta la Spagna. Sotto il manto della più stretta religiosità fa però capolino la tecnologia

Questa è la Settimana Santa, un periodo che nel nostro paese ha perso molto del suo significato e soprattutto del suo folklore. Completamente differente è la situazione in Spagna: in moltissime città le confraternite (cofradias) organizzano spettacolari processioni, in molti casi il punto più elevato – dal punto di vista spettacolare e turistico – dell’attività cittadina. Ma non si tratta di eventi puramente commerciali, anzi: la partecipazione e il sentimento popolare sono altissimi, al punto che se piove (come negli ultimi anni capita spesso) il giorno della processione, i telegiornali sommergono la Spagna di immagini di membri delle confraternite in lacrime, completamente distrutti dal dolore di aver visto il lavoro preparatorio di un anno andare in fumo per l’impossibilità di svolgere la processione. Quasi come se a Rio sospendessero il Carnevale e la sfilata al Sambodromo, se mi perdonate il paragone fortemente laicizzante. Anche personaggi famosi partecipano a questi eventi, come nel caso dell’attore Antonio Banderas che ogni anno scende dagli Stati Uniti alla Spagna per partecipare (incappucciato e quindi anonimo) alla processione della sua città.

In estrema sintesi, la processione si compone di una sfilata di centinaia o migliaia di penitenti o nazarenos incappucciati e in costumi caratteristici, che portano croci ed incensieri, che seguono e precedono il trono, costruzione monumentale sorretta da una statua della Madonna o del Cristo. Questa costruzione, dal peso di centinaia di chilogrammi, è portata in processione per le strade della città grazie allo sforzo umano di decine di costaleros, portatori posti alla sua base (a Malaga sono oltre un centinaio), ciascuno dei quali sorregge sulle spalle un peso di qualche decina di chili.

In questo contesto ipercattolico e ultra tradizionale, ci sarebbe da pensare che la tecnologia non abbia posto. Nulla di più sbagliato: anche la cattolicissima Spagna, nelle sue più cattoliche manifestazioni, si apre alle innovazioni dove queste servono a migliorare il risultato. Grande successo ha ad esempio avuto quest’anno il cappuccio conico (capirote) realizzato con materiali sintetici, fresco e aereato per garantire una maggior confort ai penitenti che lo devono indossare per ore intere. Per garantire una perfetta estetica del trono delle Nuestra Señora del Rosario-Paso Blanco de Lorcadi si è invece ricorsi a una pluriennale selezione genetica dei garofani, in modo da ottenere fiori esattamente della stessa tonalità del ricco vestito della Vergine.

Internet, è ovvio, gioca un ruolo fondamentale, sia nella presenza istituzionale e organizzativa delle varie confraternite in Rete, sia nella diffusione (quest’anno ancora in molti casi a livello sperimentale) delle immagini in diretta della processione. Un ruolo strategico della web tv per la Settimana Santa è quello giocato sul sito turistico di Siviglia, ma anche su vari siti come sevillaweb.info, sevilla.org, o il sito della città di Saragozza. Ma la Rete in fondo ha poco da dire in questi eventi, che dispiegano tutta la loro grandiosità organizzativa sul territorio – bloccando per ore il traffico in città – e cambiando ritmi e abitudini dato che si sfila per più giorni, in alcuni luoghi per più volte al giorno. Coi tempi che corrono è intuibile capire la portata della complicazione logistica portata al centro urbano… e ancora una volta la tecnologia viene in soccorso.

Il pezzo forte del sistema tecnologico-processionale è l’integrazione di sistemi Gps nei costumi dei penitenti di testa, sistemi che attraverso un piccolo apparato satellitare sono in grado di segnalare a un elaboratore centrale la posizione esatta della processione. La posizione viene poi riportata su schermi posti in città, alle fermate degli autobus, sui mezzi pubblici, alle fermate del bus, su pagine web, inviata via Sms agli interessati (che volendo, su siti specializzati, possono anche scaricarsi suonerie ricavate dagli inni processionali). Il dato satellitare viene passato alle istituzioni coinvolte nella gestione della situazione, come polizia, enti dei trasporti, quartieri generali delle confraternite, organizzazioni comunali deputate ai festeggiamenti della Settimana Santa.

In questo modo tutto fluisce più liscio: le confraternite possono verificare lo stato d’avanzamento ed eventualmente intervenire, la cittadinanza è informata dello stato di avanzamento delle cerimonie devozionali, gli utenti dei mezzi pubblici possono conoscere in tempo reale i tempi d’attesa provocati dalle deviazioni di percorso. Per poter permettere di affrontare l’ingorgo o l’attesa dell’autobus con una religiosa pazienza.

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