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Eldy, l’eldorado digitale per la terza età

25 Settembre 2006

Eldy, l’eldorado digitale per la terza età

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Dalla comunità Linux, un sistema operativo creato per facilitare al massimo l’uso del Pc anche agli over 50

Alfabetizzazione informatica. Questa è stata una delle espressioni più in voga e insieme uno degli imperativi che con maggior forza si sono imposti nel processo di definizione dei nuovi percorsi formativi degli italiani. Certo i risultati degli sforzi compiuti all’urlo di “W il PC e le sue meraviglie!” sono stati più che apprezzabili: introduzione di ore di informatica fin dalla scuola materna, corsi di ogni tipo per imparare a eseguire operazioni mirabolanti a colpi di clic, manualistica a iosa (oltre che, spesso, NOiosa) di tutti i livelli e per tutte le tasche. A fronte di tali e tante opportunità, potremmo addirittura pensare che ormai il problema sia sostanzialmente risolto e che il digital divide, almeno in Italia, appartenga a un passato, magari non proprio remoto. Invece no!

Un nutrito gruppo di irriducibili ancora non ne vuole sapere di impiegare parte del proprio tempo ad apprendere l’ABC del computer, soprattutto se questo implica dover ricorrere a corsi, che richiamano ricordi poco entusiasmanti di grigie lezioni scolastiche, e a volumi che risvegliano in loro la “sindrome da abbecedario” superate definitivamente solo dopo aver imparato a leggere con una certa fluidità. Come potrebbero, dopo la fatica fatta per prendere dimestichezza con i libri, subire e superare lo stesso travaglio per imparare la più potente diavoleria dell’era contemporanea? E poi, d’altra parte, se per spostarsi in treno non si è obbligati a conoscere il funzionamento della sua meccanica, perché lo stesso non dovrebbe valere per il computer e i suoi componenti hardware e software? Una posizione, del resto, per certi versi condivisibile e molto più comune di quanto non si pensi, soprattutto in quella fascia di popolazione che ha superato la cinquantina e che il mondo digitale lo conosce solo per sentito dire.

Lo sa bene Eldy, un’associazione no-profit vicentina, nata appositamente per favorire e promuovere l’alfabetizzazione informatica e l’accesso alle nuove tecnologie, che rilascerà a breve un sistema operativo rivoluzionario, anch’esso battezzato (senza grande fantasia per la verità) Eldy.

Altro che emulazione della scrivania attraverso il “desktop”, altro che “finestre”, “cartelle”, “barre dei menu”, “palette degli strumenti” e altri termini astrusi, che, solo perché si sa che la tecnologia parla inglese, non sollevano la classica domanda retorica “Ma parli arabo?” (che poi, di questi tempi, potrebbe addirittura scatenare qualche risposta stizzita). Eldy ha sviluppato una nuova distribuzione GNU-Linux che si propone appunto di semplificare al massimo l’interfaccia d’uso del computer, eliminando tutto ciò che complica la vita a chi non ha un minimo di dimestichezza con la macchina e i suoi applicativi, e con l’”informatichese”, nel tentativo di andare incontro a un pubblico che ha sì compreso le potenzialità della tecnologia e ne vorrebbe fare uso, ma nello stesso tempo ne è intimorito o comunque non ha tempo o voglia da dedicare a questa impresa.

Al momento la distribuzione è disponibile solo per gli sviluppatori, ma in attesa del suo rilascio, Eldy annuncia che si tratterà di un sistema operativo e di applicazioni «a prova di errore», con «un set di scelte ridotte ma molto chiare e che consentano di navigare in Internet e di utilizzare le funzionalità base di un computer anche a chi non voglia o non si senta in grado di mettersi a studiare un manuale».

Così il “desktop” si fa democratico e diventa “la piazza”, con tanto di possibilità di scambiarsi due “chiacchere”, anziché due “chat”, di passare all’ufficio postale a ritirare le “lettere”, anziché le più aristocratiche “e-mail”, e, quando si è stanchi di sfogliare un “libro”, al posto di un “ebook”, si può sempre decidere di “passeggiare in Internet”. Sarà anche solo una questione di nomi, ma non è poco avere a disposizione un software che, una volta tanto, “parla come mangia”, anzichè “speakkare” italiano.

Eldy ha senz’altro colpito nel segno e a me resta solo una perplessità su questa operazione: se la distribuzione sarà, come annuncia l’associazione, «disponibile online», il pubblico per cui l’intero prodotto è stato pensato potrebbe avere qualche difficoltà a raggiungerla. Non sarebbe quindi forse il caso di pensare a canali di distribuzione alternativi e più tradizionali?

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