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Il foglio di calcolo di Google fa scalpore

07 Giugno 2006

Il foglio di calcolo di Google fa scalpore

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Quel che si dice in Rete. Google Spreadsheet: tutti ne parlano. Prosegue la discussione sul rapporto tra media e nuove tecnologie. Le demo sono ancora vive. Sabina Guzzanti e i podcast a pagamento

Google tra numeri e calcoli. Doveva accadere: Google lancia la sua nuova applicazione, un foglio di calcolo compatibile con gli standard xls e cvs, e la rete impazzisce, come osserva subito Luca Conti. Mauro Lupi si dichiara appassionato di questo genere di applicazioni, e si lancia in un amarcord sui primi fogli elettronici. Giovy ci racconta come funziona, evidenziando le possibilità collaborative. Da queste stesse caratteristiche parte Vittorio Zambardino su Scene Digitali, descrivendo un futuro di lavoro a distanza e riportando le paure dei sostenitori dell’open source, che vedono nell’aggressiva politica di Mountain View un possibile ostacolo alla diffusione del software libero. Deltatipico, invece, è contento di questo colpo allo strapotere di Microsoft nelle applicazioni da ufficio, e dichiara la sua avversione per gli standard de facto di Redmond. Enrico Lanzara ricapitola le applicazioni create da Google in questi ultimi mesi, puntualizzando come lo spreadsheet sia un tassello in un mosaico ambizioso. Il nuovo servizio di Google è accessibile solo attraverso l’invito diretto della casa di Mountain View, per evitare, come osserva Rosario Spina, i problemi di accesso delle precedenti applicazioni. Blog Namu è tra i fortunati ad avere avuto la possibilità di provare il foglio di calcolo, e mostra alcuni screenshot del suo funzionamento.

Commenti per il Washinghton Post. Mario Tedeschini Lalli analizza la decisione del Washinghton Post di aprire i suoi articoli online ai commenti dei lettori. Ecco come cambia l’informazione con Internet, e come i quotidiani possano ancora dire la loro in questo processo evolutivo. Nel frattempo Svaroschi riflette sul ruolo dei blog che fanno informazione. Ma fanno davvero informazione? Oppure la loro utilità è più che altro quella di alimentare discussioni?

Il mondo delle demo. Lo schiaccianoci ci racconta di un tempo in cui i programmatori spremevano al massimo i loro computer per creare effetti speciali mozzafiato. Quel tempo non è ancora passato, la scena delle demo è viva e vegeta, e tutta da esplorare.

Guzzanti a pagamento. Sabina Guzzanti ha deciso di pubblicare sul suo blog una serie di podcast a pagamento. Stefano Vitta parte da questa notizia per una riflessione sul mercato, sui diritti d’autore e sui nuovi, possibili, modelli di business.

I mondiali contro i blog. Boing Boing, popolare blog sulle curiosità tecnologiche, ha ricevuto una segnalazione da uno studio legale: il sito sarà monitorato e non dovrà trasmettere video o immagini dei mondiali, coperte dal diritto d’autore. Boing Boing ha risposto con ironia, e Marco Morello, su Penne Digitali, commenta l’accaduto.

Il salottino business. Tra le nuove offerte di Trenitalia per la categoria Eurostar, c’è la possibilità di prenotare un posto nel cosiddetto salottino business. Cosa sarà mai, si chiede Minimarketing? Quali tecnologie nasconde? Magari una connessione Wi-Fi, per permettere agli uomini d’affari di rimanere aggiornati anche in viaggio? Niente di tutto questo.

Cento Film. Giavasan tenta di scovare i cento film rappresentati in un’illustrazione. Un time-waster da antologia.

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