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Fon, una prova su strada

02 Marzo 2006

Fon, una prova su strada

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Il sistema internazionale per la condivisione dell'accesso a Internet senza fili tra pari muove i primi passi anche in Italia. Il racconto di uno dei primi "foneros" italiani

Fon è una comunità di persone (chiamate foneros) che hanno scelto di condividere la loro connessione Internet WiFi. Per diventare fonero è necessario avere una connessione a banda larga e un router WiFi compatibile con il firmware scritto da Fon e rilasciato sotto licenza GPL. Chi non possiede un router compatibile, può acquistarne uno già pronto, a un prezzo molto vantaggioso, presso il negozio online di Fon.

Una volta che il proprio router è stato registrato nel database di Fon, il proprietario ha diritto di utilizzare la connessione WiFi condivisa da tutti gli altri foneros sparsi per il mondo. Appena il progetto uscirà dalla fase beta, sarà possibile registrarsi con uno dei tre profili a disposizione, dei quali al momento è attivo solo il primo:

  • Linus: i Linuses condividono la propria banda e hanno il diritto di utilizzare gratuitamente la banda condivisa dagli altri Foneros;
  • Bill: i Bills non condividono gratuitamente la loro banda, ma preferiscono ricevere una parte della tariffa che Fon applicherà agli Aliens;
  • Alien: gli Aliens sono utenti che pagheranno per connettersi ai router della comunità Fon.

Per diventare fonero è necessario che il proprio router sia compatibile con il software scritto da Fon. È sufficiente scaricarlo, installarlo nel proprio apparecchio e registrarsi, per iniziare a condividere la propria banda. Il router venduto da Fon è un’ottima unità Linksys WRT54GL/GS: costa 25 euro più le spese di spedizione. Per l’Italia, il totale ammonta a poco meno di 50 euro. Si tratta di un’offerta molto conveniente, limitata ai primi 3.000 pezzi e inferiore al prezzo di mercato; in cambio l’acquirente si impegna a condividere la propria banda per almeno un anno.

Il software di gestione

Esistono due varianti del software Fon: basic, con funzioni più semplici e advanced, per i veri smanettoni. Entrambi sono facilmente installabili tramite l’interfaccia di amministrazione del router, ed è possibile ripristinare il software originale, scaricandolo dal sito del produttore. Il software è basato su OpenWrt, una distribuzione Linux dedicata ai router wireless. La particolarità di questa distribuzione è di utilizzare un filesystem scrivibile: il firmware non è più una raccolta statica di pezzi di software, ma diventa come il sistema operativo di un piccolo Pc basato su Linux, quindi è possibile personalizzare completamente l’installazione secondo i propri bisogni. È disponibile persino un sistema di gestione dei pacchetti che permette di caricare i moduli desiderati. È possibile accedere alla configurazione del router tramite browser e alla console di comando tramite SSH.

Il router LinkSys ha bisogno di connettersi a un router Adsl o a un modem ethernet Adsl, per funzionare. Non vanno bene i tradizionali modem Usb, come quelli messi a disposizione dai fornitori di accesso a Internet. Durante la prima connessione il router si collega al network Fon e guida l’utente nel processo di registrazione dell’unità. In questo modo il database degli hotspot Fon è in grado di popolare la mappa dei punti di connessione disponibili. Ogni volta che un fonero vuole utilizzare la connessione tramite un hotspot Fon, si autentica tramite una form, inserendo le proprie credenziali. A differenza delle connessioni aperte, tutti colori che utilizzano il network Fon sono registrati ed identificabili con certezza.

Configurare la rete

Un paio di settimane fa ho deciso di acquistare il router Fon, mi sono registrato, ho pagato tramite PayPal, dopo circa 10 giorni ho trovato il pacco Ups sulla mia scrivania. L’installazione è veramente plug´n´play, a patto che il vostro router Adsl sia configurato come Dhcp server, configurazione peraltro comunissima. Collegatelo alla porta “Internet”, accendete il LinkSys e potrete già connettervi alla rete wireless identificata dal SSID “Fon”. La connessione non è criptata in alcun modo, l’autenticazione si appoggia completamente al captive portal di Fon, che propone la form di accesso al momento della prima connessione.

Il router divide la rete in tre segmenti. Wan corrisponde alla porta Internet e rappresenta tutto ciò che sta all’esterno; Lan identifica le quattro porte dello switch di cui è dotato il LinkSys; Wlan indica la rete wireless. Il firewall dell’apparecchio è configurato di conseguenza, quindi è molto importante collegare la propria rete locale solo allo switch integrato del router LinkSys. In questo modo, i foneros che si collegheranno alla rete wireless saranno completamente isolati dalla vostra Lan. Nel caso la vostra rete fosse collegata dal lato Wan, ad esempio allo switch di un router Adsl, sappiate che sarà completamente accessibile dalla connessione WiFi, esponendo i vostri Pc a tutti i foneros collegati al vostro router. Non si tratta di un buco nella sicurezza: è una normale conseguenza dell’architettura del sistema: gli host della Lan devono essere collegati al lato corretto del firewall. L’unica perplessità è che questa procedura non è spiegata nel pieghevole che accompagna il router. Lo schema di collegamento è corretto, ma non c’è un’avvertenza che illustri questa situazione. A questo proposito segnalo la completa mancanza di documentazione cartacea; purtroppo anche il sito è molto carente sotto questo aspetto.

L’amministrazione avviene tramite un browser, che basta puntare all’indirizzo IP del LinkSys. La versione spedita è la basic, scelta che condivido. I parametri modificabili in questa versione sono pochi, ma comunque sufficienti all’utente normale; da segnalare la possibilità di creare utenti locali che potranno connettersi senza essere registrati presso Fon. Le caratteristiche della versione advanced sono una valanga, vi rimando alla documentazione ufficiale per maggiori dettagli.

La potenza e la qualità del segnale sono ottime, il mio Apple iBook si è connesso in un attimo senza problemi. Neppure i computer dotati di sistemi operativi diversi dovrebbero avere problemi, essendo la connessione verso il router priva di qualunque autenticazione. Certo, non è il massimo per la sicurezza, ma d’altra parte è esattamente lo stesso, quando si usa una connessione normale completamente aperta. Il mio router ha indirizzo 192.168.10.1: puntando un browser a questo indirizzo si accede alla interfaccia di configurazione. Con la versione basic del firmware il controllo sul firewall è limitato: tra le altre cose non è permesso di stabilire nessuna connessione dalla Wlan alla Lan, e questa scelta aumenta considerevolmente la sicurezza del sistema.

Ostacoli normativi da risolvere

Il movimento Fon è nato da poco, malgrado questo conta già diverse migliaia di iscritti in tutto il mondo. Anche in Italia stanno arrivando le prime adesioni, ma il lavoro da fare è ancora molto. In particolare le principali questioni da risolvere riguardano l’osservanza delle norme di legge e il rispetto dei contratti stipulati tra gli utenti ed gli Internet Service Provider. I responsabili del progetto avranno molto da fare per adeguare il sistema alla legge italiana.

Con il decreto Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale del 27 luglio 2005, noto come decreto Pisanu, la questione si è molto complicata. In sintesi:

  • l’articolo 1 impone la conservazione di tutti i dati relativi al traffico telematico, escluso il contenuto delle comunicazione e limitatamente alle informazioni che consentono la tracciabilità degli accessi e dei servizi;
  • l’articolo 6 stabilisce che i dati relativi alle telecomunicazioni telematiche devono essere essere conservati per sei mesi e poi per ulteriori sei mesi;
  • l’articolo 7 stabilisce che è necessario richiedere un’autorizzazione al questore. Inoltre richiede la «preventiva acquisizione di dati anagrafici riportati su un documento di identità dei soggetti che utilizzano postazioni pubbliche non vigilate per comunicazioni telematiche ovvero punti di accesso ad Internet utilizzando tecnologia senza fili».

C’è anche stato un successivo decreto, il 16 Agosto 2005, che fissa procedure ancor più severe come la necessità di acquisire gli estremi del documento d´identità, l´archiviazione dei dati con modalità informatica (e non solo cartacea) e la conservazione fino al 31 dicembre 2007.

In conclusione, Fon è un progetto lodevole, con alcuni peccati di gioventù (è realmente in beta, al di là delle facezie sul Web 2.0) e alcune questioni normative da risolvere specialmente in Italia. Io ho scelto di crederci perchè sono un sostenitore della libera circolazione delle idee e della connessione a internet intesa come commodity che dovrebbe essere disponibile ovunque e per tutti.

Staremo a vedere.

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