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Torino olimpica fa le prove di web tv

03 Febbraio 2006

Torino olimpica fa le prove di web tv

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La complessa gestione di una metropoli durante un avvenimento eccezionale come le Olimpiadi va affrontato investendo sulla comunicazione. Nel capoluogo piemontese ne approfittano per sperimentare la trasmissione online di videonotiziari. Franco Carcillo, responsabile del sito comunale, spiega come.

L’iperattiva Torino olimpica si promuove attraverso ogni canale comunicativo a disposizione, dagli stendardi in tela rossa appesi a gran parte dei pali della luce in città, ai nuovi media, come ad esempio la web tv comunale, i cui primi numeri sono stati quasi interamente dedicati all’evento olimpico. Ne parliamo con Franco Carcillo, responsabile del sito istituzionale del Comune di Torino.

«Un videowebnews l’avevamo sperimentato nel 1999-2000 per circa sei mesi, ma allora l’utenza con banda accettabile per questo tipo di comunicazione era limitata a quella delle reti aziendali. Ora la prospettiva è diversa», afferma Carcillo.

Più che allora «declinare in audio/video parte della mole di notizie a disposizione apre fruibilità dei contenuti anche ad altri strumenti: basti pensare alla tv digitale, soprattutto a quella dei cellulari di prossima introduzione, allo streaming in luoghi pubblici e così via».

Da qui la sperimentazione, che nasce senza forti investimenti alle spalle «Abbiamo realizzato i numeri in autarchia: anche se molti mi hanno chiesto come avessi fatto a stampare la cartina della zona olimpica alle mie spalle, già immaginando plotter a formati A0, mentre si tratta di un banale effetto chromakey (con puntamenti virtuali, dopo estenuanti esercizi), con un software tutto sommato economico (Visual Communicator: 250 euro) e un’attrezzatura di basso profilo. Abbiamo scelto di non utilizzare modalità di registrazione con risoluzione da tv professionale, proprio per dare più importanza al contenuto e alla sua fruizione, più che alla purezza tecnica del contenitore. Siamo inoltre convinti che sia importante ridurre al minimo i tempi di assemblaggio e postproduzione,altrimenti si perde l’obbiettivo di informare al momento giusto».

Nel prossimo futuro la cadenza dovrebbe regolarizzarsi: «Non ci aspettiamo audience strepitose, il canale è ancora in rodaggio. Appena raggiungiamo un buon livello tecnico/organizzativo, prevediamo l’uscita settimanale cadenzata intorno al mercoledì/giovedì». Il notiziario viene proposto anche in lingua rumena, nel tentativo di favorire l’integrazione culturale e diffondere informazioni utili a questa nutrita comunità cittadina. In evidenza due interviste: al segretario di stato Mihai Gheorghiu, che annuncia la prossima apertura di una sede diplomatica, e al rumeno più famoso in città, il calciatore Adrian Mutu.

I contenuti ricalcano le news di attualità del sito del Comune: «Sicuramente si tratta di sondare l’efficacia di nuove modalità comunicative: in questa fase riproponiamo, con qualche necessario adattamento, i testi e le notizie che abbiamo sul web, aggiungendo elementi come l’illustrazione ed il commento sulla cartina della città, altrimenti impensabili. Per questo abbiamo puntato, in questi primi numeri, ad argomenti di estrema attualità, come la mobilità dei torinesi nel periodo olimpico. Si tratta di un’informazione di servizio che riteniamo possa avere sia dei plus comunicativi, sia una funzione di palestra per i redattori multicanale»

Un occhio alle notizie, ma un altro occhio a raggiungere più utenti possibili, rispettando i canoni dell’accessibilità: «Al momento abbiamo deciso di rendere disponibile in formato rtf i testi presentati. L’operazione di sottotitolazione, con prodotti open source quali MagPie, non è ancora perfetta, ma contiamo di perferzionarla a breve, anche se aumenta i tempi di postproduzione».

La web tv comunale (4.866 contatti complessivi nel mese di gennaio 2006) si propone all’interno di un contenitore di tutto rispetto, visto che il dominio del Comune di Torino nel 2005 ha avuto circa 64 milioni di pagine lette (erano 50 milioni nel 2004), con un trasferimento in termini di traffico di oltre 2.300 GB (erano 1.600 nel 2004) e una media di oltre 200.000 utenti unici al mese (dati Netrating//Nielsen).

La sperimentazione torinese si innesta all’interno di un movimento di nicchia, che però ha già le sue buone prassi, come si desume dalla ricerca La Pa che si vede, arrivata alla terza annualità e che offre veloci paragoni in materia e risultati di progetti su tutto il territorio nazionale. Già la ricerca precedente menzionava Torino per il canale multimediale, dove, in materia di trasparenza, spicca la possibilità di ascoltare un determinato intervento della sessione delle interpellanze all’interno dei Consigli comunali sotto la Mole da settembre 2001 o la rassegna video dei notiziari locali piemontesi.

Non sono comunque in molti ad aver voluto sperimentare all’interno di un sito pubblico una web tv: «A me piace pensare che, in quanto pionieri, stiamo ancora provando a usare una nuova tecnologia pensando ai vecchi strumenti: lo stesso nome di web tv ne è un esempio. Pensi alle tele-radio cronache delle prime partite di calcio, o alle prime riprese tv di spettacoli teatrali: siamo ancora alla ricerca del medium internet, che riassume e scompone tutto quanto abbiamo già visto. Anche sul fronte dei servizi, in prospettiva, Internet rappresenta un punto di non ritorno e molte amministrazioni non hanno ancor presente il cambiamento epocale che sottende. In questo ancor incerto cammino la comunicazione telematica annaspa cercando di copiare: l’importante è copiare bene la parte migliore».

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