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Se si eccita il punto quantico… va in soffitta la lampadina

29 Novembre 2005

Se si eccita il punto quantico… va in soffitta la lampadina

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Bastano una manciata di atomi e un LED per scombinare il futuro dell'illuminazione, grazie alla nanotecnologia

Come ho già avuto occasione di dire, la nanotecnologia è probabilmente la Grande Frontiera del XXI secolo.

L’assemblaggio di aggregati di materia tanto piccoli da risentire più della meccanica quantistica che della fisica classica sta aprendo le porte a prodotti da fantascienza vera.

Tocca questa volta al mondo dell’illuminazione, con una scoperta che potrebbe decretare la scomparsa di lampadine, neon e alogene.

La scoperta, accidentale, è stata compiuta da Michael Bowers, uno studente della Vanderbilt University. Impegnato a produrre dei “quantum dots” (aggregati di atomi piccoli, ma tanto piccoli da essere composti da una sessantina di atomi e mille volte più sottili di un capello), è inciampato in una proprietà sinora sconosciuta per questi piccolissimi agglomerati di materia.

Già si sapeva che, illuminando un quantum dot da qualche centinaio di atomi con un LED o un laser, questo si eccitava (nel senso fisico, pardon, tecnico del termine) emettendo luci brillantemente colorate. In fondo, una curiosità scientifica con applicazioni abbastanza ristrette.

I micro micro (o meglio nano) quantum dot, sorpresa, una volta illuminati danno invece una bellissima e calda luce bianca (per chi fosse interessato ai dettagli, rimando alla pubblicazione “White-light Emission from Magic-Sized Cadmium Selenide Nanocrystals”).

La scoperta è gravida di possibili conseguenze.

Tanto per cominciare, dato che i quantum dot luminosi sono una polverina che più fina non si può, potranno sostituire le lampadine in modo altamente innovativo. Si pensa infatti a incorporarli in lacche, resine o vernici… e potrebbero essere soffitti, pareti, mobili o suppellettili ad emettere la luce – senza lampadari ma con una mano di vernice e l’aiuto di qualche LED eccitante.

E dato che i LED (ormai sempre più usati in torce elettriche, applicazioni automobilistiche e arredamento) durano decine anni senza bruciarsi, se cadono non si rompono, scaldano poco e consumano un’inezia, ci sono tutti i presupposti per vedere la luce, in casa, sotto una nuova luce.

Vero è che i LED sono ancora abbastanza costosi, ma se decolla la loro domanda possiamo aspettarci di vedere il loro prezzo crollare, accelerando un trend già avviato da tempo.

L’accoppiata LED più quantum dot nel rozzo prototipo sperimentale realizzato alla buona dalla Vanderbilt University, già produce una calda luce con un incredibile efficienza: con la poca energia consumata da LED emette luce come una lampadina da 120 watt.

Il prossimo passo sarà cercare di fare a meno del LED, sfruttando la proprietà dei quantum dot di emettere luce se eccitati dal passaggio di una corrente elettrica. Quando ci si riuscirà probabilmente scomparirà la differenza tra ciò che è una lampada e ciò che non lo è.

Chissà che domani, per illuminare una serata di lettura, non si possa accendere il libro stesso. E che per dare atmosfera ad un momento romantico non basti attaccare alla presa del 220 la sottoveste, per una serata elettrizzante in cui difficile capire chi sarà più eccitato, voi o i quantum dot…

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