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Prima condanna per pirateria di fumetti online

02 Settembre 2005

Prima condanna per pirateria di fumetti online

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Un tribunale francese ha condannato un internauta per avere messo a disposizione circa 2.288 fumetti su Internet. Così anche l'industria del libro scopre il problema della falsificazione online

L’uomo è stato condannato a versare, al sindacato nazionale degli editori, un euro simbolico a titolo di riparazione del danno subito da tutta la categoria: in questo caso, la giustizia si è mostrata clemente. L’articolo L335-2 del codice della proprietà intellettuale francese punisce infatti queste infrazioni con ammende fino a 300.000 euro e tre anni di prigione.

Nel mondo dell’editoria, il fumetto ha il ruolo d’obiettivo di prima scelta per la contraffazione e, assieme alle case discografiche o ai produttori di film, condivide uno stesso destino e uno stesso amore, recente, di tecnologia.

“A differenza della musica o del cinema, il fumetto è un prodotto materiale. Il dilettante vuole avere tra le mani il lavoro per leggere la tavola in condizioni ottimali. Lo sviluppo della falsificazione digitale di un fumetto, quindi, dovrebbe essere limitata”, commenta François Pasquier, giurista di Glenat.

Quest’ultima è la casa editrice interessata, che pubblica tra l’altro Titeuf e i manga Evangelion e Dragon Ball, ed è in realtà più preoccupata per la falsificazione di immagini, di loghi o di prodotti derivati dai suoi fumetti e proposti su Internet. “Dobbiamo dare il via a procedure giuridiche tanto riguardo ai nostri autori quanto ai nostri clienti, che pagano per utilizzare le immagini sui prodotti”, ammette infatti François Pasquier.

E infatti, Glenat ha sporto reclamo contro un sito che diffondeva sfondi per pc derivanti da 35 album e da 18 manga pubblicati dall’editore francese. L’editore avvisa inoltre sul suo sito Internet che ogni persona che diffonde online, senza autorizzazione, le immagini o gli sfondi dei suoi personaggi si espone a procedure legali.

Stessi problemi anche per un altro editore d’oltralpe, Dargaud, che adotta però una politica diversa riguardo ai siti dilettanti. Ha realizzato, infatti, una “carta di buona condotta” con la quale i Webmester si impegnano, tra l’altro, a diffondere soltanto alcune immagini, indicando il copyright e i loro autori.

Se il mondo dell’editoria può permettersi tale politica “buonista”, però, è senza dubbio perché il mercato del fumetto è fiorente, contrariamente a quello del disco o del cinema.

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