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Nuove sperimentazioni di voto elettronico in Francia e Olanda

29 Giugno 2005

Nuove sperimentazioni di voto elettronico in Francia e Olanda

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I recenti referendum sulla nuova costituzione europea sono stati occasione per testare il voto elettronico

I francesi paiono ancora titubanti su questo nuovo metodo, mentre gli olandesi lo hanno utilizzato senza problemi. E c’e’ chi, tra i cittadini francesi, ha avviato una campagna anti voto elettronico nei giorni precedenti il referendum.

In Francia vi era già stata una sperimentazione, coincidente con le europee del 2004, che aveva coinvolto 18 comuni. Nel caso del recente referendum le città coinvolte sono state 60.

Alcune di queste hanno dotato i propri seggi di diversi macchinari per il voto, mentre altre hanno aderito più timidamente. Solo in alcuni comuni il voto espresso in forma elettronica aveva validità pari a quello espresso tradizionalmente, come nel comprensorio di Antibes-Juan-Le-Pins. Nel resto dei casi il voto veniva espresso elettronicamente e tradizionalmente, i primi avendo un mero valore statistico.

I macchinari per il voto con sistema touchscreen sono stati comunque preferiti a sistemi di voto a distanza, soprattutto per una questione finanziaria (i macchinari costano 800 euro, 300 se affittati).

Alcuni elettori di Issy-les-Moulineaux hanno invece avuto la possibilità di votare usando smart card, che permettevano il riconoscimento del votante in qualunque seggio elettorale.

Al di là del tiepido interesse mostrato dai sindaci francesi, da Parigi dovrebbe partire entro la fine del 2005 una legge che andrà a modificare il sistema elettorale, con la prospettiva, secondo l’ex primo ministro francese Jean-Pierre Raffarin di offrire su larga scala il voto elettronico entro il 2009. Secondo Raffarin, infatti, “Internet dovrebbe diventare sempre più uno spazio politico”, attraverso il quale soprattutto i giovani abbiano la possibilità di far sentire la propria voce.

Nei Paesi Bassi invece, ad esclusione di Amsterdam ed Arnhem, la sperimentazione di voto elettronico, decisamente più capillare, è andata a buon fine. Anche in questo caso i macchinari utilizzati sono stati gli stessi usati in Francia, ovvero i Nedap Powervote.

Non stupisce questo successo visto che nel primo trimestre 2005 più di 122 mila voti (su 403 mila totali e su 2,2 milioni di olandesi aventi diritto) sono stati espressi online, nell’ambito del rinnovo del direttivo dell’autorità idrica delle zone del Rijnland e Dommel. Il successo è stato tale che la sperimentazione si è ripetuta ad aprile, per la stessa autorità, nel distretto di Amsterdam, ed entro il 2008 si intende estendere l’e-vote ad ogni autorità idrica olandese.

L’Irlanda, infine, dopo alcuni tentativi poco positivi, aveva dichiarato che in occasione delle elezioni europee del giugno 2004 le espressioni di voto sarebbero passate esclusivamente attraverso sistemi elettronici, facendo poi marcia indietro due mesi prima della data fatidica. Un rapporto del dicembre 2004 e un recente bando per verificare la reale sicurezza delle macchine NEDAP sottolineano, invece, un rinnovato interesse irlandese verso questo sistema di voto.

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