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Voglio un web semantico e lo voglio adesso!

19 Maggio 2005

Voglio un web semantico e lo voglio adesso!

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Prendi una persona e spiegagli cos'è il web semantico. Immagina che abbia capito almeno i due terzi di quello che hai detto (già è molto). Beh probabilmente la prima domanda che a quella persona verrà in mente è: "Bello! Ma che me ne faccio?"

Già perché tutta questa storia dell’arricchire ogni risorsa di valore semantico sembra un po’ lontana dall’esperienza di chi con Internet vive e lavora ma non ha nessuna intenzione di creare un nuovo web (ne di salvare il mondo). Molti vorrebbero solo risolvere qualche piccolo problema contingente o trovare vie più comode per fare quello che fanno quotidianamente senza voler essere il regista di un piano globale.
Qualcuno prima di me si è gia posto il problema pensando ad un diverso approccio al web semantico, un approccio per cui la componente semantica non viene stabilita a priori da una comunità o da una autorità ma nasce da soluzioni sviluppate di volta in volta per risolvere problemi comuni. Queste soluzioni, chiamate “microformats”, sono create pensando prima all’uomo e solo successivamente alla macchina.
È un po’ come chiedersi: “chi costruisce un edificio, I muratori o l’architetto?”. Nel caso del web semantico emergente e “a misura d’uomo” la comunità degli sviluppatori crea una serie di mattoni o meglio di piccole strutture, i microformats, che aggiungono valore semantico al web per come lo conosciamo oggi.

Occupandomi di Sematic Web, sono rimasto attratto dalla faccenda dei microformats ed in particolare dal loro uso in quello che viene definito “social web”, ovvero quello strato dell’Internet fatto non di collegamenti fra dati e informazioni ma piuttosto di relazioni fra persone.

Cos’è un link all’interno di un una risorsa web? In termini molto generali è un collegamento ad un’altra risorsa, nulla di più. Un link, in genere, non da nessuna informazione sulla risorsa a cui si riferisce né tantomeno dice qualcosa sul rapporto che intercorre fra le risorse collegate.Un bel problema soprattutto se invece che documenti volessi collegare persone.

Chi gestisce un blog conosce questo problema molto bene. La comunità dei blogger si nutre di continui rimandi ad articoli scritti da altri blogger, qualcuno quindi si è posto il problema di descrivere in qualche modo le relazioni fra i vari autori.
XFN (Xhtml Friends Network) è un progetto che, nell’ottica di creare un web semantico a “misura d’uomo”, ha formalizzato un semplice modo per descrivere le relazioni all’interno di un network.
In pratica, si tratta di aggiungere nei documenti HTML e XHTML una serie di valori all’attributo rel di un link ipertestuale. Nal caso particolare dei blog XFN permette all’autore di indicare quale dei suoi blog preferiti appartiene a persone che conosce personalmente, quali appartengono ad amici o a colleghi ecc… Con l’uso di CSS è anche possibile visualizzare in modo diverso i link che appartengono ad amici piuttosto che a colleghi di lavoro.
In futuro un agente di indicizzazione (lo spider di google ad esempio) potrebbe leggere questi dati per permettere ricerche più efficienti o limitarle all’interno di un determinato network.

Un progetto interessante, ma alla fine mi rimane un dubbio: quale reale utilità? Stando alla situazione attuale questo microformat serve poco agli utenti, infatti la rappresentazione delle diverse relazioni può variare da sito a sito, e non serve a nulla ai motori che in ogni caso ignorano questo insieme di valori dell’attributo rel. Mi sembra sia un problema che in generale ricorra in diversi microformats: affrontando piccoli problemi, cercando soluzioni, estremamente semplici ed immediate si corre il rischio di creare qualcosa di poco consistente

In ogni caso, per testare un’applicazione di XFN, ho pensato che in fondo il nostro master è una comunità e siccome molti di noi hanno creato una propria pagina web ho deciso di rendere la mia pagina personale “XFN friendly” aggiungendo una serie di link alle pagine dei miei colleghi o docenti con i quali ho rapporti di amicizia o di lavoro.

Per altre informazioni più approfondite su questo progetto rimando al sito ufficiale.

Vista così mi sembra davvero l’unico modo per avere una assaggio del tanto decantato Semantic Web qui ed ora. Mi viene un dubbio però: quando i microformats saranno proliferati, come sarà possibile ricondurli a un unico denominatore?

Contatti e informazioni

L’autore dell’articolo partecipa, nell’ambito del MasterMICSU(Umanisti, informatica e comunicazione), a un progetto di studio e lavoro su problematiche legate ai motori di ricerca e al tracking. Segui il filo delle indagini sulblog del gruppo.

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