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Google e la sindrome Kamchatka

03 Novembre 2004

Google e la sindrome Kamchatka

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Feroci ma spesso silenziose battaglie si stanno svolgendo per il controllo di aree confinanti, in un disegno di dominio del mondo. Del business. Online

Sul tabellone del Risiko planetario chiamato “mercato dell’online” è tutto uno sferragliare di carrarmatini.

Dove una volta si osavano i “Pure Player”, ovvero le aziende esistenti solo su Internet (spesso dei veri “Absolut Beginners”), oggi la buzzword è quella degli “Absolute Players” – che non sono giocatori d’azzardo ripieni di ottima vodka ma aziende Internet votate al controllo dell’intero spettro di attività online.

Se ieri si dava per scontato che il mondo sarebbe stato sotto il tallone di Microsoft, oggi ci si inizia a domandare dove si fermerà Google.

Che gioca forte, e si espande alla grande. Ma che ha attorno a se altri player che sono pane duro per i suoi denti.

Dalla Jacuzia con furore – rombano i motori

Dalla Jacuzia partono le incursioni di Amazon.
Dopo aver esteso il suo commercio on line a un numero vastissimo di campi e categorie, ha sferrato un affondo nel mondo dei motori di ricerca con il rilancio di A9.com che, se mettesse un po’ a posto la grafica (impresentabile), potrebbe diventare il mio punto di riferimento (adesso è al 30% del mio uso di motori).

Non è certo questo il primo scontro sul territorio dei search engines: Ask Jeeves (ask.com) si sta dando un sacco da fare.

Motore molto friendly (e che uso moltissimo per documentarmi quando scrivo e non ho le idee chiare su quali possano essere le keyword rilevanti – essendo basato sulla ricerca in linguaggio naturale), sta gettando nella mischia il suo paio di carriarmatini.

Dopo aver ridimensionato il suo programma di inclusione di siti a pagamento, si è rifatto il look e anche quel che c’è dietro – introducendo nuove tecnologie e servizi (andando in direzione di A9) ed ha posto pressione alle frontiere dei competitor, comprando Interactive Search Holdings (nota per iWon e Excite).

Se anche ha rinnovato gli accordi pubblicitari con Google fino al 2007, i suoi risultati dovrebbero sempre meno basarsi sul database di Google e sempre di più sui suoi (Ask e Teoma).

Degno di nota l’intervento cosmetico sul maggiordomo (Jeeves, of course) simbolo del motore: resta calvo, ma è dimagrito di una decina di chili e ha l’aria molto più sana. Non so se P.G. Wodehouse sarebbe stato d’accordo.

Questo Jeeves più che un maggiordomo inglese mi sembra adesso il vicedirettore vendite di una azienda metalmeccanica degli Stati Uniti Occidentali…

Il notevole successo di Google nel monopolizzare il mercato delle ricerche ha fatto si’ che da partner diventasse nemico per tutti coloro che usavano il suo database per i risultati del proprio motore.

Volenti o nolenti sono stati costretti a trovare altre soluzioni e a cambiare alleanze.

Così Yahoo! ha mollato la grande G e si è fatto il suo bel database, aiutato dall’essersi comprata a suo tempo Inktomi. E Allthe Web. E Altavista.
E anche l’acquisto di Overture è stata una mossa un tantino competitiva in direzione della Cita.

MSN, buona terza dopo Google e Yahoo!, cerca di riguadagnare terreno costruendosi un proprio crawler e partendo, con forte ritardo, sulla strada dell’indipendenza tecnologica. Date le risorse di redmond, se ci credono, potremo presto trovarci un bel po’ di carretti armati pronti a rotolare in campo.

Mentre intanto, sul fronte occidentale, si ascolta musica

Meno rumore di motori e più musica sul fronte delle radio online; Yahoo si muove con Spinner.com e lancia la sua radio, Lycos annuncia la nascita di “Lycos Radio Network”, MSN suscita polemiche con la sua “local” radio, che in realtà ritrasmette la programmazione di radio locali, depurata della pubblicità e degli interventi dei DJ.
Da parte di Google, sul tema radio, per ora si ode solo un fruscio di statica e niente news.

Google, Froogle, Bloogle, D’oh.

Dove invece Goggle fa un sacco di rumore è su praticamente tutto il resto dei territori.

Testa di ponte aperta sul fronte del blogging con Blogger.com.
Blitz in area posta elettronica con Gmail.
Assalto con tre armate sul social networking con Orkut.
Presa di posizione sull’online shopping con Froogle.
Infilitrazione di truppe nella zona gruppi e community con Google Groups.
E-mail news alerting con Google Alert.
Manovra a tenaglia sulla ricerca a livello locale con Google Local.
Lancio aviotrasportato nel grid computing, mettendo a disposizione le risorse del vostro PC a fini benefici con Google Compute.
Rastrellamento (di capitali in borsa) con GOOG.

Laboratori segreti di ricerca e sviluppo (no, scherzo, tanto segreti non sono) sono all’alacre ricerca delle nuove armi segrete che permetteranno ulteriori espansioni.

E probabilmente mi è pure sfuggito qualcosa.

Condottiero e gentiluomo?

Sarà interessante seguire gli sviluppi in termini tecnologici e di marketing dell’azienda di Mountain View. E ancora più interessante vedere se riuscirà a sfuggire alla sindorme che vede spesso i leader diventare progressivamente antipatici e criticati.

A me, personalmente, se proprio devo essere dominato globalmente da qualcuno… beh, in fondo Google mi è simpatico… ha un logo allegro, colorato… e probabilmente ha il merchandising più bello della rete (va a gusti, lo so).

Un solo appunto: se a Risiko ho sempre perso come un pollo, è perché non ho mai imparato a concentrare le mie forze, attaccavo tutto e tutti con 1 armata per volta e mi facevo fare a pezzi da chi costruiva l’impero un passetto per volta. Spero che quelli di Google di armate e jolly di riserva ne abbiano abbastanza….

Postscriptum: La Kamchatka esiste davvero! (e non c’è un solo carroarmatino di plastica a pagarlo un miliardo, al massimo orsi e vulcani).

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