La notizia è stata data dal presidente dell’ICANN Vinton Cerf, in occasione del meeting annuale di Kuala Lumpur, che ha spiegato come il protocollo della prossima generazione, l’IPv6, sia stato installato tra i sistemi dei suoi server d’origine, che permettono a ogni persona o a ogni macchina di avere un indirizzo Internet Protocol (IP) identificativo.
Il rapidissimo sviluppo nell’utilizzo del World Wide Web, ha fatto temere una rarefazione degli indirizzi di dominio, con una conseguente domanda che minaccerebbe di sommergere il sistema attuale, l’IPv4.
L’ICANN, organismo con sede a Los Angeles, è stata quindi incaricata dal governo americano di sorvegliare il sistema mondiale dei nomi e del numero di domini su Internet nella veste di ente super partes.
Circa due terzi dei 4,3 miliardi di indirizzi Internet disponibili attualmente sono già utilizzati, mentre l’IPv6 potrebbe moltiplicare il loro numero per miliardi di miliardi di volte, secondo quanto commentato da Cerf a Reuters.
Il sistema IPv6, infatti, dovrebbe funzionare per circa 20 anni parallelamente all’IPv4, questo per essere sicuri di eliminare tutti i bugs o gli errori di sistema.
L'autore
Iscriviti alla newsletter
Novità, promozioni e approfondimenti per imparare sempre qualcosa di nuovo
