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IBM reinventa l’e-mail

31 Marzo 2004

IBM reinventa l’e-mail

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I ricercatori della società di Armonk vogliono rivoluzionare la più popolare delle applicazioni Internet. Il loro progetto modifica radicalmente la casella di posta elettronica di ricezione

La posta elettronica è diventata un incubo. O almeno, un problema sufficientemente serio perché un’équipe di ricercatori di IBM passi una dozzina di anni a studiare l’e-mail con l’obiettivo di facilitarne il suo utilizzo, elaborando un nuovo programma denominato eloquentemente “Remail”.

La CUE (Collaborative User Experience) si basa su una constatazione semplice: la continua ricezione di posta elettronica crea pressione, l’utente è spinto a rispondere rapidamente, provocando un’interruzione dell’attività lavorativa. Inoltre, l’alto volume di mail ricevute causa una perdita d’informazioni dovuta alla difficoltà di organizzare in modo preciso questa mole di comunicazioni.

La CUE ha effettuato una revisione totale della concezione dei programmi di posta elettronica. Remail si basa sulla relazione delle mail con tutta una serie di criteri (mittente, argomento di conversazione, ecc.). In questo sistema di gestione, l’utente può inserire altre fonti (chat, forum, ecc.) e garantire un’aggregazione delle informazioni secondo dei criteri definiti. La gestione della casella di ricezione della posta elettronica, ad esempio, può essere divisa in settori diversi, contraddistinti da colori particolari.

Un altro criterio è quello dell’argomento di conversazione. I messaggi su uno stesso argomento possono essere raggruppati automaticamente e contraddistinti graficamente in base alla cronologia. In più, un apposito sistema aggrega l’inizio di ogni mail sotto forma di conversazione. Un appuntamento riconosciuto come tale in una mail, sarà quindi trasferito automaticamente nell’agenda. Un progetto, come si vede, piuttosto complesso e con grandi ambizioni, la cui commercializzazione è ancora imprecisata e che potrebbe soggiornare nei laboratori IBM ancora a lungo.

Si tratta, però, di una strada obbligata, perché, a parte i problemi legati alla spamming, la gestione della posta elettronica è diventata sempre più impegnativa per chi fa un uso professionale di questa applicazione, e la software house che per prima riuscirà a sviluppare un client in grado di aiutare l’utente a gestire in modo più efficiente la propria corrispondenza elettronica, avrà trovato una delle chiavi per rivoluzionare l’informatica lato client, con le conseguenti conseguenze commerciali. I ricercatori di IBM hanno scelto una strada piuttosto complessa per risolvere il problema, ma anche una delle più affascinanti, perché cerca di sviluppare soluzioni che affrontino il trattamento delle informazioni sulle stesse basi di funzionamento del cervello umano.

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