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Disegnare i confini del mondo

09 Febbraio 2004

Disegnare i confini del mondo

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Introduzione alla cartografia, alla sua storia, ai suoi strumenti e alla sua importanza politica.

Premessa

La forma che questo breve saggio prende qui e ora sfrutta l’opportunità, se non il vantaggio, di utilizzare la struttura ipertestuale del Web, consentendo a chi legga online (in particolare se possiede un collegamento veloce a banda larga) di aprire le pagine Web citate in diretta sovrapposizione alla pagina originale. In tal modo il lettore potrà confermare, visualizzare, approfondire e aggiornare i dati appena acquisiti senza perdere di vista il testo principale e senza perdere il filo della lettura.
Il testo originale è nato per Il Mondo in questione, terzo numero di Kainós, rivista telematica di critica filosofica; la presente versione per Apogeonline ne sintetizza alcuni contenuti.

Disegnare i confini del mondo

Al filosofo Anassimandro nel VI secolo e allo storico Erodoto nel V secolo a.C. sono attribuite mappe del mondo tra le più antiche, derivate tanto da speculazione quanto da conoscenza diretta; di certo al periodo classico della civiltà greca risalgono ricerche e proposte scientifiche sulla forma della Terra avanzate da Pitagora, da Aristotele, da Eratostene. I Greci arguirono la sfericità della terra grazie all’osservazione della luna e delle stelle, mentre i Romani non andarono oltre una serie di peraltro utilissime mappe stradali. Escludendo primitivi disegni di non facile lettura, come quelli mesopotamici, sumeri ed ebraici, la prima mappa del mondo (spesso detta l’ecumene) nel II secolo d.C. dovrebbe essere quella di Tolomeo, il geografo e astronomo cui si deve il sistema geocentrico, per secoli ritenuto valido e sconfessato solo da Copernico millequattrocento anni dopo. Nella sua Geografia, Tolomeo assegna ad oltre ottomila località dell’Impero Romano una approssimativa latitudine e longitudine e spiega metodi di proiezione e costruzione di piante, gettando i semi della scienza cartografica.

Tolomeo rappresenta il mondo conosciuto utilizzando una griglia di meridiani e paralleli secondo una proiezione, probabilmente di sua invenzione, che dovrebbe garantire una miglior verosimiglianza del mondo disegnato su una superficie piana rispetto all’originale superficie curva. L’impero romano ci viene presentato con discreta definizione, nella sua impressionante estensione da Ovest a Est, mentre le aree poco conosciute, se non ignote del tutto, sono lasciate a una certa fantasia artistica.
L’alto Medioevo e anche l’epoca romanica rappresentano per questo settore di ricerca una fase di autentica stagnazione, se non di arretramento, per quanto da un punto di vista artistico e religioso la produzione cartografica sia di estremo interesse come supporto visivo e simbolico alla comprensione dell’universo e della mentalità del tempo; la cartografia in pratica si piegò alla nuova morale cristiana e venne sostituita da rappresentazioni fantastiche del mondo di Dio. Solo nella giovane cultura araba permangono studi in questo settore e ne è testimonianza, tra le tante, la celebre mappa del Mediterraneo di Al Idrisi (o Edrisi), pur nella incompletezza e arbitrarietà di molte forme disegnate.
sito Web: Idrisi – la Méditerranée au XIIe siècle

Dal 1300 numerose copie, se non copie di copie, della mappa del mondo di Tolomeo giunsero nell’Europa occidentale dal mondo bizantino e determinarono da un lato una passiva accettazione dell’impostazione tolemaica, vista come antica e quindi di insuperabile validità, dall’altro un nuovo fiorire di interesse, questa volta razionale e pratico, per la cartografia. La Geografia tolemaica fu tradotta in latino da Jacopo d’Angelo nel 1406. Tra XII e XIV secolo erano fioriti in Europa anche i cosiddetti portolani, carte nautiche che di porto in porto delineano le coste d’Europa e in particolare del Mediterraneo; probabilmente nati grazie all’esperienza dei navigatori e all’uso della bussola, i portolani mostrano un singolare sistema di orientamento, basato sul disegno di numerose rose dei venti generatrici di linee radiali intrecciate in modo complesso sulla superficie della mappa.
sito Web: la fortuna di Tolomeo
sito Web: ampia collezione di mappe antiche

L’epoca delle grandi scoperte geografiche coincide naturalmente con un’autentica esplosione, che non ha da allora conosciuto esaurimento, della cartografia come scienza e soprattutto come produzione. Colombo scopre l’America non per dimostrare che la Terra è rotonda, ma per dimostrare che l’India si raggiunge più rapidamente via mare ad Occidente che via terra ad Oriente; le sue conoscenze e le sue speranze derivavano pertanto dai cartografi, ma a loro volta i cartografi seguiranno le indicazioni di Colombo e quelle dei suoi innumerevoli epigoni per disegnare i nuovi confini del mondo1. L’errore di considerare la Terra tanto piccola da possedere un solo Oceano tra Europa e India (o Cina) fu presto corretto e, da quando gli uomini di Magellano circumnavigarono l’intero pianeta, fu finalmente possibile determinare con accettabile approssimazione l’effettiva dimensione e dislocazione delle terre emerse.

Proiettare il mondo su un piano

Quando Mercator, nel 1569, inventa e propone il metodo grafico che proietta la superficie sferica del mondo sul piano di un cilindro, la cartografia può finalmente assumere l’attributo di scientifica. La comprensione del metodo è complessa e richiede nozioni di matematica e geometria, ma il risultato offre un grande vantaggio in particolare per la navigazione: gli angoli misurati sulla carta risultano uguali alla realtà; questo naturalmente va a scapito delle superfici, che nelle parti più a Nord e più a Sud sono fortemente falsate nell’estensione oltre che deformate.
sito Web: map projections

A Mercator si devono anche studi sull’uso e la forma delle lettere nella nomenclatura dei luoghi, la costruzione di uno dei primi globi terrestri e il nome Atlas per una collezione di mappe. Un altro evento capitale si era tuttavia da pochi anni verificato nella ricerca di settore, l’invenzione ad opera di Martin Waldseemueller nel 1512 del polimetrum, il più stretto antenato del teodolite. In realtà, di quali strumenti si servissero i topografi antichi e medievali non è sempre chiaro, ma sicuramente, in base a quanto emerge dalle descrizioni scritte e da pochi residui, si trattava di strumenti ingegnosi ma grossolani, come il baculo mensorio, il bastone di Giacobbe, il quadrato geometrico, le bindelle. L’invenzione del polimetro e quella successiva, che lo perfeziona, del teodolite ad opera di Leonard Digges a metà del Cinquecento, consentono ai cartografi di misurare gli angoli orizzontali e verticali con molta maggior precisione. Il teodolite, insieme alla bussola già ben nota e al cannocchiale (inventato al principio del Seicento da Hans Lipperhey), diventa lo strumento principale della scienza cartografica, e lo è, nelle moderne versioni elettroniche ad alta precisione, ancora oggi.
sito Web: storia degli strumenti topografici

Con la proiezione di Mercator e le numerose altre seguite a quella2 e con i nuovi strumenti di misura nasce quindi la cartografia moderna, che l’ottocentesca invenzione della fotografia renderà molto più veloce e precisa, ma non diversa. Tuttavia, e questo rende lo studio di questa disciplina davvero particolare nell’ambito della cultura scientifica occidentale, la precisione assoluta, intesa come traguardo, come fine, non rientra nella sua definizione e nei suoi presupposti; la cartografia infatti non si esaurisce nella misurazione di distanze e di angoli, ma anzi vive e si struttura su fattori storici e sociali, locali, provvisori e imprecisi per loro definizione, e su una rilevantissima impostazione simbolica. È davvero esauriente, a questo proposito, la notazione che si legge nell’Enciclopedia Britannica alla voce Map: “I simboli sono il linguaggio grafico delle mappe e delle carte, sviluppatosi attraverso generazioni di cartografi….I nomi geografici sono la parte più importante, e a volte la più problematica, dell’insieme della nomenclatura cartografica. Per una data area, la ricerca sulle carte esistenti e sulla relativa documentazione può evidenziare nomi diversi per i medesimi oggetti, variazioni ortografiche, o ambigue applicazioni di nomi. Il tecnico sul campo spesso trova che l’uso locale è confuso se non contraddittorio“3.
Il confronto visivo tra una piccola area della grande carta di Francia disegnata dai Cassini, di padre in figlio, nel XVIII secolo e la moderna carta stradale Michelin (qui in bianco e nero per uniformità) può aiutare a comprendere meglio l’importanza di simboli e lettere; le due mappe, anche se l’orientamento non coincide perfettamente, sono grosso modo congruenti, ma la lingua che parlano è estremamente diversa.
sito Web: Les cartes de Cassini

Vedere il mondo dall’alto

Tra il XVI e il XIX secolo le scuole cartografiche si moltiplicano, si perfezionano e si espandono dall’Europa all’America con inesauribile vigore; la tecnica era ormai consolidata, la professione aveva una sua ragion d’essere e un mercato abbastanza sicuro, pertanto sarebbe davvero impresa impossibile anche la semplice elencazione dei maestri cartografi che si distinsero per qualità di definizione e di stampa in paesi come la Francia, l’Olanda, l’Inghilterra (non a caso potenze coloniali). La vera novità nel settore, a parte la scoperta dell’Australia nel XVIII secolo che finalmente colma la grande lacuna dell’emisfero meridionale, si verificherà solo nel XIX secolo con l’invenzione della fotografia e con la progressiva introduzione dei nuovi apparecchi di rilievo fotogrammetrico tra gli strumenti tradizionali del cartografo. Ciò che cambia in modo fondamentale è comunque la velocità della riproduzione, non tanto il metodo.
Sarà invece l’abbinamento nel XX secolo tra l’aereoplano e la fotografia a determinare una svolta anche di sistema, con la nascita della fotogrammetria aerea, in grado di fornire dati oggettivi e “già pronti” del suolo, in particolare di territori ampi e monotoni come i deserti, o impervi come le catene montuose, o comunque, anche per situazioni storiche particolari, non accessibili per vie di terra. La RAF inglese fotografò con tale precisione, durante la II Guerra Mondiale, buona parte del territorio italiano, che per anni quelle immagini risultarono tra le migliori disponibili per la conoscenza geografica della Repubblica.
Vedere il mondo dall’alto e disegnarlo in scala rappresenta la realizzazione del sogno dei grandi conquistatori, che da Augusto a Napoleone compresero l’importanza capitale di conoscere perfettamente luoghi e confini del proprio Stato. Rappresenta anche la realizzazione del sogno di mille cartografi, che quel volo su pianure e città erano riusciti a simularlo perfettamente attraverso l’uso di calcoli e strumenti ingegnosi. Non si deve credere però che la fotogrammetria aerea abbia sostituito il rilievo a terra, innanzitutto perché dall’alto è comunque necessario avere precisi punti di appoggio sul terreno per poter procedere alla restituzione cartografica dei fotogrammi, e poi perché, come già si è ricordato, il lavoro del cartografo prevede tra i suoi elementi primari anche la scelta dei simboli grafici e la nomenclatura.
sito Web: la fotogrammetria

L’uso dei satelliti e l’avvento dell’informatica hanno infine introdotto, negli ultimi tre decenni, ulteriori possibilità di conoscenza e di produzione nel settore. I calcolatori risolvono rapidamente i complessi calcoli di restituzione e di raddrizzamento delle immagini e possono memorizzare infinite quantità di dati, e i satelliti, che non incontrano i problemi metereologici e di stabilità degli aereoplani, possono fornire istantaneamente immagini ortografiche del suolo.
sito Web: immagini satellitari dello stato del Massachusetts

La digitalizzazione di immagini cartografiche già esistenti e di quelle elaborate direttamente dai nuovi apparecchi, insieme alla trasformazione delle mappe in insiemi di dati autonomi, i vettori, hanno effettivamente trasformato la vecchia cartografia in qualcosa di nuovo, la cartografia numerica (detta anche digitale o vettoriale). Una carta costruita in questo modo e messa a disposizione su un Cd-Rom o su Internet4, può anche fornire stampe tradizionali con scale, tematiche e colori diversi, ma può soprattutto essere modificata, rielaborata, analizzata, e contenere altre informazioni ordinate secondo le più varie tipologie: in altre parole la carta numerica non è più un oggetto fisico univoco, ma è diventata una banca dati elettronica.
sito Web: corso di cartografia numerica online

Varie mappe del mondo

L’enorme complessità del lavoro necessario a rilevare il territorio di uno Stato definisce in partenza la cartografia come uno strumento tipicamente istituzionale, finalizzato nelle sue mille varianti di scala alla definizione degli spazi pubblici e privati; dalle mappe catastali a quelle rurali, dalle carte di città a quelle territoriali, lo Stato deve organizzare in modo capillare enti e uomini in grado di disegnare e aggiornare i confini e le proprietà pubbliche. Ogni paese moderno ha creato, approssimativamente negli ultimi tre secoli, tali gruppi di lavoro, non a caso solitamente collegati con l’esercito; nei paesi in via di sviluppo e in quelli più arretrati invece la mappatura del territorio ha spesso incontrato difficoltà insormontabili, legate ai costi, alle tecnologie, alle risorse umane. In Italia l’ente preposto è l’Istituto Geografico Militare insieme ai servizi idrografici, geologici e catastali dello Stato, ma esistono anche due società private la cui attività è da decenni estremamente prolifica, l’Istituto Geografico De Agostini e il Touring Club Italiano; lo stesso accade in gran parte dei paesi occidentali, che dal secondo dopoguerra si sono organizzati per coordinare e uniformare i sistemi di rilevamento, le scale, i riferimenti geografici, i nomi, le simbologie. È in ogni caso sorprendente venire a conoscenza che alla scala di 1:75.000 soltanto un terzo della superficie terrestre risulta, alla fine del secondo millennio, opportunamente rilevato.
sito Web: l’Istituto Geografico Militare
sito Web: l’Istituto Idrografico della Marina
sito Web: il Touring Club Italiano
sito Web: l’Istituto Geografico De Agostini

In italiano, come nelle altre lingue occidentali, esiste una precisa terminologia relativa alle carte, che si dicono geografiche solo a scala di 1:1.000.000 o più piccola (si ricordi che la scala è minore se il valore a denominatore è più alto), corografiche tra le scale di 1:100.000 e 1:1.000.000, topografiche sotto la scala di 1:100.000. Dalla scala di 1:5.000 si parla più propriamente di mappe, come ad esempio le mappe catastali relative all’edilizia. La cartografia di base dell’I.G.M. è al 25.000, disponibile per una parte del territorio nel nuovo formato della cosiddetta serie 25 (l’intera superficie italiana occuperà 2298 fogli) oppure nel vecchio formato della serie 25/V leggermente più piccolo (3545 fogli), completo ma solo in parte aggiornato. In queste carte sono rappresentati tutti i principali elementi come culture, strade, costruzioni, confini, corsi d’acqua, e attraverso l’uso delle curve di livello è anche indicato il rilievo del terreno.

Le carte del mondo tuttavia non sono soltanto le carte che fotografano una situazione e la restituiscono nel modo più leggibile, anzi è indubbio che carte topografiche di base come quelle dell’I.G.M. siano destinate soprattutto agli specialisti; le carte che circolano maggiormente infatti sono tematiche, vale a dire carte in cui la rappresentazione di base resta usata come sfondo, mentre in sovrapposizione risultano evidenziati aspetti particolari. Tematiche sono quindi le carte politiche, che danno il massimo rilievo alle località e ai confini; stradali, che enfatizzano con colori e dimensioni la posizione delle strade; geologiche, che rappresentano con superfici variamente colorate la composizione del suolo; e poi demografiche, storiche, turistiche, delle precipitazioni, delle coltivazioni, delle temperature, ecc.
sito Web: carte tematiche d’Italia (Sapere.it)

In questo contesto tuttora valido, che prevede da parte degli utenti l’acquisto delle carte e la loro consultazione a tavolino, si inserisce la cartografia su Internet5, una novità assoluta dal punto di vista culturale e commerciale. Il settore cartografico online è tra i più ampi e variegati immaginabili, specializzato in mappe di città, in carte di avvicinamento, in itinerari stradali spesso un po’ semplicistici, ma anche, all’interno di siti a maggior vocazione scientifica, in carte antiche e moderne, carte nautiche, fotografie aeree e satellitari. Le possibilità di informazione sono molteplici, e non sono rare le sorprendenti scoperte di siti che forniscono gratuitamente dati e immagini in tempo reale, e di altri che a pagamento sono in grado di eseguire operazioni fino a dieci anni fa impensabili, come il rilievo fotografico via satellite di un’area definita dall’utente.
sito Web: cartine stradali
sito Web: Digital Globe
sito Web: Maporama
sito Web: Ora esatta e condizioni meteo in diretta
sito Web: Mapquest

Uno degli aspetti più interessanti della rivoluzione di Internet è sicuramente rappresentato dall’utilizzo di siti Web da parte delle istituzioni; l’America è all’avanguardia nel settore, ma anche in Europa negli ultimi anni molti Stati ed enti hanno cominciato a servirsi del WWW per snellire la burocrazia e per fornire ai cittadini, in tempo reale e senza intermediari, servizi come la riscossione di tasse e tributi e l’informativa completa sulle attività pubbliche. Nell’ambito della cartografia, oltre a quanto già esposto, valgano per tutti gli esempi di due metropoli come Parigi e Roma, che hanno costruito siti municipali di altissimo livello, giungendo a includervi dati un tempo a disposizione di pochi, come il Piano Regolatore Generale. Anche qui, e in una forma decisamente nuova, si intravvede la vocazione politica di questa disciplina. Non si tratta ancora, per la capitale italiana, di un Piano nato completamente attraverso gli strumenti informatici, in quanto la cartografia non è numerica ma digitalizzata (le carte prodotte al tavolo da disegno sono poi state trasformate da uno scanner), ma il sito che ospita interamente il Piano fornisce tutti gli elementi utili per la sua consultazione e consente una visualizzazione di tutti gli elaborati grafici fondamentali.
sito Web: Ville de Paris
sito Web: il Comune di Roma
sito Web: il PRG di Roma

Si veda d’altro canto un sito compilativo come quello della biblioteca texana “Perry Castaneda”; l’informazione sulla cartografia, organizzata secondo tabelle degli indirizzi Web, è in alcuni casi quasi puntiforme: le carte segnalate sono distanti pochi anni, o affini per temi, o legate da argomenti storici. I siti Web che progressivamente vengono a delinearsi sono preziosi per lo studioso e consentono, se metodicamente percorsi, una approfondita analisi di materiali non sempre facilmente reperibili.
sito Web: Perry Castaneda Library

Per concludere, ci si può forse smarrire nelle decine di diramazioni del Web, partendo ad esempio da Map.Net, un sito che elenca metodicamente centinaia di altri siti attraverso mappe concettuali, ma è sicuramente imperdibile la navigazione nel celebre Atlas of Cyberspaces. Qui si scoprirà l’esistenza, seguendo ad esempio il link Geographic, di complicati studi che tramite nuovi tipi di mappe spesso tridimensionali cercano di descrivere e rappresentare Internet attraverso le linee telefoniche, il traffico, il numero di siti, l’utenza e quant’altro. La sensazione di trovarsi di fronte a un mondo completamente nuovo, spesso incomprensibile, spesso affascinante, è fortissima; nella bella e suggestiva introduzione di An Atlas of Cyberspaces, che può degnamente concludere queste note, si legge: “Questo è un Atlante di mappe e rappresentazioni grafiche della geografia dei nuovi territori elettronici di Internet, del World Wide Web e di altri ciberspazi emergenti. Le mappe dei ciberspazi, le cibermappe, ci aiutano a visualizzare e comprendere i nuovi paesaggi digitali al di là dello schermo del nostro computer, dentro i fili delle reti di comunicazione globale e delle enormi risorse informative online. Le cibermappe, come le mappe del mondo reale, ci aiutano a navigare nei nuovi paesaggi dell’informazione e rappresentano inoltre oggetti di interesse estetico. Sono state create da ciberesploratori di molte diverse discipline, in tutti gli angoli del mondo. Alcune delle mappe che vedrete nell’Atlas of Cyberspaces appariranno familiari, perché si servono delle convenzioni cartografiche del mondo reale, mentre numerose altre sono rappresentazioni di spazi elettronici, molto più astratte perché si servono di nuove griglie e di nuovi sistemi di misura…”6
sito Web: An Atlas of Cyberscpaces
sito Web: Map.Net

Note

1) Cfr. il breve articolo di Umberto Eco, “Dalla Terra piatta alla Terra cava” in Segni e sogni della Terra, 2001 De Agostini Novara

2) Vi furono tra le altre nel XVI secolo le proiezioni studiate da Werner, Apiano, Frisius e Finaeus, in cui si mantengono le lunghezze dei paralleli; la proiezione omeotera di Stobnicza e la trapeziforme di Germanico, Ortelio e Mercator; la globulare meridiana, perfezionata da Tramezzini e Ruscelli.

3) Cfr. il testo originale inglese: “Symbols are the graphic language of maps and charts that has evolved through generations of cartographers….Geographic names are the most important, and sometimes the most troublesome, part of the map nomenclature as a whole. Research on existing maps and related documents for a given area may reveal different names for the same features, variations in spelling, or ambiguous applications of names. The field engineer often finds that local usage is confused and sometimes controversial.

4) La produzione di carte geografiche è ovviamente legata anche al commercio; in questa ottica, è sufficiente effettuare una ricerca in Internet per scoprire un numero sempre più elevato di aziende che vendono carte digitali di paesi e città; la vendita, oltre che attraverso il supporto di Cd-Rom, può avvenire direttamente in rete.

5) Non si confondano comunque le carte trovate in Internet con le citate carte numeriche; il materiale che si trova in rete è spesso materiale preesistente digitalizzato da uno scanner in un file informatico, mentre le carte realmente numeriche sono ancora, per numero e per disponibilità, non molto comuni. Nella sua accezione migliore, Internet è nei fatti un’enorme biblioteca, destinata ad aumentare e, in un futuro chissà quanto lontano, a contenere quasi per intero le conoscenze umane. Tanta è la mole di dati reperibili, che durante la navigazione si sente la necessità di fare e trovare ordine; anche a questo scopo si veda l’elenco di siti Web in appendice, controllati e scelti a livello internazionale.

6) Cfr. il testo originale inglese: “This is an atlas of maps and graphic representations of the geographies of the new electronic territories of the Internet, the World-Wide Web and other emerging Cyberspaces. These maps of Cyberspaces – cybermaps – help us visualise and comprehend the new digital landscapes beyond our computer screen, in the wires of the global communications networks and vast online information resources. The cybermaps, like maps of the real-world, help us navigate the new information landscapes, as well being objects of aesthetic interest. They have been created by ‘cyber-explorers’ of many different disciplines, and from all corners of the world. Some of the maps you will see in the Atlas of Cyberspaces will appear familiar, using the cartographic conventions of real-world maps, however, many of the maps are much more abstract representations of electronic spaces, using new metrics and grids…

Elenco di siti Web

Questo breve elenco non intende affatto esaudire le aspettative di uno studioso della disciplina, ma vuole fornire una prima cernita di siti Web in cui siano presenti elementi di interesse e soprattutto riferimenti ad altri siti ulteriormente specializzati.

Siti a specializzazione didattica e scientifica
An Atlas of Cyberspaces
The British Museum (Iraq)
Carte tematiche di Sapere.it
Corso di cartografia numerica online
Eratostene
Geographic Information Science Center
Introduction to Cartography and Remote Sensing
La fotogrammetria
La fotogrammetria per il restauro e la storia
La misura della Terra
La trigonometria greca
L’Istituto Geografico Militare
L’Istituto Idrografico della Marina
Map projections
United Nations Cartographic Section
Web Cartography

Siti di informazione e commerciali
Cartine stradali di Tiscali
Cartine, mappe, itinerari (Camperonline)
Comune di Roma
Digital Globe
Eurimage
Harvard Design and Mapping
Il Touring Club Italiano
Immagini d’Italia
Les cartes de Cassini
L’Istituto Geografico De Agostini
Maporama
Mapquest
Mass Gis MHD (immagini satellitari dello stato del Massachusetts)
Ora esatta e condizioni meteo in diretta
Perry Castaneda Library
Pettinaroli (Antique Maps)
PRG di Roma
Ville de Paris

Siti storici e museali
Ampia collezione di mappe antiche (sito amatoriale)
Cartografia e strade dei Romani
Cartografia e Atlanti storici
Idrisi – la Méditerranée au XIIe siècle
Hic Sunt Leones
Historic Cities
La fortuna di Tolomeo (Te lema)
Mappa di Piri Reis (sito amatoriale)
Museo di strumenti cartografici (Brera)
Storia degli strumenti topografici
Storia della fotogrammetria
Strumenti nautici
Tabula Peutingeriana
Web articles and commentaries on specific topics in the History of Cartography

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