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La battaglia contro i cellulari nei luoghi pubblici

28 Giugno 2002

La battaglia contro i cellulari nei luoghi pubblici

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Da una ricerca condotta da Taylor Nelson Sofres, emerge che gli europei sono contrari all'utilizzo dei cellulari all'interno dei locali pubblici. Intanto, in tutto il mondo si moltiplicano movimenti e iniziative per limitarne l'uso.

In Italia abbiamo discusso sull’opportunità di usare i telefonini nelle scuole durante le ore di lezione, abbiamo anche noi vietato l’uso del cellulare senza auricolare mentre si guida, non possiamo tenere accesi i cellulari in aereo, prima degli spettacoli teatrali è frequente l’avvertimento di spegnere gli apparecchi telefonici, così come entrando in ambienti come biblioteche e musei. Ma nel resto del mondo i divieti si estendono a altri luoghi tra cui i treni e sono supportati da veri e propri sistemi di neutralizzazione del segnale.

E i cittadini sembrano tutti abbastanza concordi sulla necessaria limitazione dell’uso dei cellulari in luoghi pubblici come teatri e cinema. In Italia, Francia e Finlandia circa tre quarti della popolazione si dichiara a favore.

In Francia, per esempio, dove la penetrazione dei cellulari è circa del 60 per cento, l’85 per cento della popolazione è d’accordo con questa limitazione. Anche in Italia e Finlandia, nonostante l’utilizzo dei telefonini sia maggiore (penetrazione circa dell’80%), oltre il 70% della popolazione si dichiara favorevole.

I giovani, tuttavia, sono meno propensi degli adulti alla limitazione, ma pur sempre d’accordo in larga parte. In Italia, il 70 per cento di chi ha 18-35 anni si dichiara favorevole, percentuale che raggiunge il 78 per cento fra chi ha 36-54 anni.

Fin dal nascere di questo nuovo problema, ovviamente, le aziende produttrici di telefonini hanno adottato tutte le misure possibili per mettere in buona luce i propri prodotti, educando gli utenti al “galateo” del cellulare e al corretto uso dell’apparecchio tranquillizzando anche sulle conseguenze per la salute. Molte aziende conferiscono all’educazione il ruolo chiave nel combattere la tanto odiata “maleducazione da cellulare”.

La questione è infatti nata già da qualche anno. In Usa i cellulari sono al bando in alcuni esercizi pubblici già dal 2000. Infatti, negli States, New York in testa, molti ristoranti e locali hanno vietato l’uso e si può telefonare solo in apposite sale. Lo stesso sta accadendo sulle linee di trasporto privato, bus, treni e traghetti, nei grandi studi medici e legali e negli uffici, dove spesso si trovano cartelli con scritto “No cell phones, please”. Lo stesso in Canada, Australia e in molte parti del mondo sviluppato.

Una compagnia ferroviaria giapponese già l’anno scorso ha proposto la creazione di aree sui treni dove vietare l’uso dei telefonini. A Hong Kong le autorità governative hanno proposto un progetto che prevede la creazione di alcune aree protette dove non sarà possibile usare il cellulare in luoghi come le biblioteche, gli ospedali, i mezzi di trasporto, ecc.

Tutt’oggi continua il dibattito e anche in Europa fioccano le iniziative. La ricerca citata di Taylor Nelson Sofres è stata realizzata proprio alla luce dei cambiamenti legislativi in alcuni paesi, tra cui la Francia, riguardo la prevenzione dell’uso dei cellulari in luoghi pubblici.

Il Governo francese ha addirittura legalizzato l’impiego di sistemi per impedire l’uso dei cellulari all’interno dei luoghi pubblici. Entro l’estate, l’Autorité de Regulation des Telecommunications definirà gli standard tecnici da utilizzare. Questi sistemi occupano, all’interno della propria area di azione, tutto lo spettro disponibile, impedendo la ricezione da parte dei cellulari presenti.

Negli Stati Uniti, invece, le tecnologie per rendere impossibile l’uso dei cellulari sono considerate illegali. Anche il governo australiano ha vietato l’utilizzo dei meccanismi di silenziamento del segnale, utilizzati nei luoghi pubblici quali teatri, cinema, ristoranti, ecc. Secondo la Australian Communications Authority tali dispositivi, per riuscire a bloccare il segnale, hanno una potenza che eccede le emissioni di onde elettromagnetiche consentite dalla legge, soprattutto se usati nei luoghi chiusi.

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