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Intercetta le comunicazioni segrete di Tony Blair e le spiattella sul Web

27 Giugno 2002

Intercetta le comunicazioni segrete di Tony Blair e le spiattella sul Web

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Un radioamatore è riuscito a intercettare le comunicazioni radio delle guardie del corpo della famiglia reale e del primo ministro britannico, Tony Blair. Non soddisfatto, ha anche pubblicato su Internet …

Un radioamatore è riuscito a intercettare le comunicazioni radio delle guardie del corpo della famiglia reale e del primo ministro britannico, Tony Blair. Non soddisfatto, ha anche pubblicato su Internet il loro contenuto e le frequenze utilizzate.

Lo “spione reale” si chiama Paul Wey, 36 anni e residente a Hertford. La radio BBC ha dichiarato che ha fatto tutto utilizzando un semplice scanner in libera vendita. Con questo apparecchio ha “beccato” le frequenze utilizzate dalle guardie del corpo di Blair e di altri politici in visita a Londra, oltre a quelle utilizzate dalla polizia e dall’esercito.

Un ufficiale dei servizi informativi, intervistato alla radio, ha dichiarato che quest’uomo rappresenterebbe “un grave pericolo per la popolazione e la sicurezza nazionale”, perché, a sua detta, terroristi potenziali potrebbero utilizzare queste informazioni.
Bella scoperta. Come se non fosse già successo (vedi la guerra in Irlanda del Nord, in cui attivisti dell’IRA seguivano gli ordini impartiti alle truppe e alla polizia britannica via radio) e, sicuramente, stanno facendo i possibili terroristi di qualsiasi gruppo.

“Le frequenze e le informazioni pubblicate sul sito, in particolare i dossier – spiega l’ufficiale, che ha chiesto l’anonimato – contengono informazioni protette che, se finissero in cattive mani, potrebbero essere utilizzate a detrimento della Corona e del Governo”.
“Il nostro punto di vista è che questo sito dovrebbe essere chiuso”, ha aggiunto, invece di fare autocritica per la scarsa sicurezza in cui sono inseriti i reali e il Primo Ministro. Il sito, per completare l’informazione, è ospitato negli Stati Uniti.

Wey ha rigettato le accuse mettendo sul banco degli imputati il sorpassato materiale utilizzato.
“Il pericolo per la sicurezza nazionale – dice giustamente il radioamatore – viene dal fatto che si utilizzano radio analogiche per questo tipo di informazioni sensibili”.
“Sono sorpreso – ha aggiunto alla radio – di vedere che le nostre guardie del corpo usano sempre questo genere di materiale. In tutti gli altri paesi, anche i più piccoli, i canali di comunicazione sono sicuri”.

Più furbo di tutti, un deputato liberale che ha chiesto, alla luce di questi fatti, non di aggiornare il parco di strumenti utilizzati per le comunicazioni, ma semplicemente di vietare sul territorio nazionale questo tipo di scanner.
Alla stupidaggine non c’è mai fine e se succede qualcosa e sempre colpa di altri.

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