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Content Management

12 Giugno 2002

Content Management

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Esce il 20 giugno il primo libro italiano sulla nuova professione del Web. Un po' scrittore, un po' manager, un po' stratega, un po' organizzatore, un po' comunicatore, il content manager è la figura che permette il passaggio da un "sito vetrina" a un sito di servizio. Dal primo master dedicato a questa figura, svoltosi all'Ateneo Multimediale di Milano, è nato il primo libro sull'argomento: "Content Management - Progettare, produrre e gestire i contenuti per il Web".

46 autori, più di 100 specialisti intervistati, 400 pagine, 35 capitoli che costituiscono la prima sistemazione ideologica del mestiere del content manager, utile all’orientamento e al confronto dei professionisti attuali e futuri. Quello che i tecnici della didattica chiamano body of knowledge, quel corpo di conoscenze essenziali riconosciuto dal mercato, senza il quale una professione non può dire di esistere.

Sistemazione nient’affatto esauriente: in questa fase di rapida evoluzione delle conoscenze, nessun manuale può vivere più di due/tre anni, se non nasce già con l’idea di essere presto aggiornato e arricchito nel tempo. Il libro infatti nasce con logica ipertestuale, per svilupparsi poi nel Web. Ma vediamone la genesi e la motivazione.

Com’è nato il libro, e dove

Il libro è nato in un’aula di formazione, durante il primo master in Web content management all’Ateneo Multimediale di Milano.

Un’aula di livello molto alto, che ho avuto il piacere di coordinare in questo lavoro. Professionisti giovani, ma con anni di esperienza nel Web. Tutti umanisti con simpatie tecnologiche. Gente capace di animare un dibattito impegnativo per gli stessi docenti.
E poi un tema interessante, il content management: un tema nuovo, poco esplorato nella “via italiana” al Web.

Ecco l’idea: riunire docenti e studenti del master, e altri professionisti legati alla scuola, in un libro sul content management. Redazione diffusa e cultura di rete: questi i valori tipici del Web che gli autori hanno voluto portare in un libro collettivo, coerente con lo stile del Web e la condivisione delle conoscenze.

A chi è rivolto

“Per te che hai scritto sul biglietto da visita ‘content manager’. Per te che sul biglietto hai scritto un’altra cosa, che fai anche questo. Per te che fai tutt’altro, ma sei attratto da questa nuova professione.” Così dichiara la copertina.
Persone interessate a una professione che sa passare sopra gli sbalzi di umore della net economy, concentrandosi sui reali valori della rete: i contenuti e la relazione.

Proprio come un sito

Contenuti arricchiti e aggiornati. Questo libro nasce, infatti, come un sito, e si sviluppa proprio nel Web.
Anche l’impaginazione ricorda quella di un sito. Titoli, sommari, spaccature, box, note, microcontent di vari tipi, link che portano fuori dal libro, per entrare nel Web e verificare, confrontare, approfondire, criticare.

Un libro, dunque, che vuol essere “luogo”, più che “mezzo”. Un luogo di relazione, ricerca, confronto di conoscenze e di opinioni. Un luogo che si fonda sulla cultura di rete e che sviluppa ulteriore cultura di rete.
I contenuti del libro

Eccoli, in sintesi:

  • Scrittura. Le regole del Web writing, non solo con i sempre validi principi di Jakob Nielsen, ma con i cinque valori profetici di Calvino (leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità e molteplicità);
  • Giornalismo online. Si parla di “mediamorfosi”, ossia di un’evoluzione profonda anche nella scrittura più vicina al Web, quella dei giornali: cambia il modo di reperire le risorse, di contattare le fonti, di scrivere i “pezzi”, di interagire con i lettori, come dimostrano alcuni casi significativi;
  • Strategia e concept. Pianificare e gestire i contenuti richiede un approccio strategico. Ogni azienda che pubblichi un sito assume un ruolo editoriale e si confrontarsi con problemi spesso sconosciuti. Fondamentale è analizzare le aspettative della clientela e le potenzialità di offerta, trovando le forme più appropriate di reperimento o sviluppo interno dei contenuti.
  • Struttura. I modelli più potenti dei siti, e il valore della logica come pratica di progettazione: più i siti Web fondano la propria struttura su logiche coerenti, più la loro efficacia in termini di business sarà garantita. Per gli utenti, poi, il vantaggio sarà la facilità di accesso alle informazioni.
  • Usabilità. Alcune domande sul problema centrale del successo di un sito. Come nasce la struttura di un sito? Quali sono gli elementi strutturali? Struttura invisibile? Usabilità o accessibilità?
  • Semiologia. Comunicare è sempre un’attività piena di rischi. Il primo e più evidente è quello di non essere compresi, addirittura di essere fraintesi dal nostro interlocutore. La “net semiology” aiuta a risolvere questi problemi comunicativi in Internet.
  • Gestione. Le scelte per organizzare il processo di gestione dei contenuti vanno indirizzate in base a obiettivi e risorse. Analisi del percorso di progettazione, con uno sguardo alla logica dei contenuti e uno all’organizzazione del lavoro
  • Relazione e interazione. Sono i valori centrali del Web. Gli strumenti che li sostengono (e-mail, forum, newsgroup, chat…), i soggetti che li usano al meglio, il loro sbocco naturale: il CRM, customer relationship management.
  • Tecnologie. Un sito che attira i visitatori e li convince a tornare è un sito che offre approfondimento e interattività, personalizzazione e strumenti di navigazione. Fino a pochi anni fa un sito del genere richiedeva investimenti massicci: oggi è alla portata di tutti.
  • Sicurezza. Le regole e la sicurezza informatica in azienda hanno bisogno di un infomediario per essere accettate, seguite e verificate. Il Web content manager deve trasmettere le esigenze del reparto IT all’intera struttura aziendale organizzando le informazioni in maniera efficace.
  • Knowledge management. Il passaggio dalla gestione della conoscenza alla condivisione della conoscenza, e alcune idee per lo strumento principe di questo processo: la intranet.
  • E-learning. I contenuti dell’e-learning; la motivazione, la spettacolarizzazione e le strategie formative; la qualità della scrittura e degli elementi multimediali; gli standard internazionali; formazione, informazione e strategia didattica; il ruolo delle comunità di apprendimento online; i software per la gestione dei contenuti e-learning.
  • Normativa. Una panoramica sulle iniziative legislative in ambito europeo e i debiti confronti con le esperienze americane: regolamentazione e autoregolamentazione, obblighi e responsabilità degli internet provider, firma digitale, misure minime di sicurezza informatica, commercio elettronico, tutela del software e delle banche dati, nuova legge sul diritto di autore…

“Content management” è il libro che starà a buon diritto sulla scrivania non solo dei content manager attuali e futuri, ma di chiunque si occupi in modo serio di Internet.

Nel sito dell’Ateneo Multimediale sono disponibili la presentazione del libro e le biografie degli autori.

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