La Commissione europea ancora all’attacco di Microsoft. Questa volta sotto accusa è il sistema di raccolta dei dati personali su Internet del colosso informatico americano.
Lo ha detto il portavoce del commissario europeo, Frits Bolkestein incaricato del settore del mercato interno (nell’immagine).
“La Commissione studia questo dossier con priorità, di concerto con le autorità nazionali di protezione dei dati”, per determinare se il sistema è compatibile o no con “la legislazione europea in materia di protezione dei dati”, come ha scritto lo stesso commissario europeo su sollecitazione ad una interpellanza di un membro olandese del Parlamento europeo.
Così, sono almeno due i dossier importanti aperti dalle autorità europee nei confronti di Microsoft. Infatti, il gigante americano è sotto inchiesta anche in Europa per la sua posizione dominante sui sistemi operativi, che gli permetterebbe di mettere le mani sul mercato dei software per l’impresa e per i server.
Nel caso in questione, la Commissione non ha altro potere che consigliare gkli Sati membri sul modo di interpretare la direttiva in materia.
Sono solo gli Stati abilitati a prendere decisioni ed eventuali sanzioni, come ha sottolineato il portavoce del commissario.
“Se uno Stato pensa che un’azienda non rispetti le regole – ha aggiunto il portavoce – può chiederle di cessare o può imporgli un’ammenda”.
“La questione da sapere – ha aggiunto il commissario nella risposta scritta – e in quale misura la direttiva si applica a un database situato fuori dell’Unione, in particolare quando i dati sono raccolti direttamente presso l’utente e attraverso Internet. È una questione complessa che la Commissione e le autorità nazionali esaminano attualmente con cura”.
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