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Morpheus, fine della festa

05 Marzo 2002

Morpheus, fine della festa

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Morpheus, uno dei più popolari siti per lo scambio di musica e video, è spirato dopo una breve ma intensa agonia, lasciando orfani decine di milioni di utenti. Al suo posto c'è un "nuovo" Morpheus che è poco più di un guscio vuoto rivestito di pubblicità. Sembra di rivedere la fine di Napster, ma in avanti veloce.

Tutto funzionava regolarmente fino a una settimana fa: Morpheus era il sistema preferito da milioni di persone per scambiare non solo musica, ma interi film e telefilm (per esempio la nuova serie di Star Trek, Enterprise, tutte le puntate di Buffy, le stagioni inedite in Italia di Friends, Streghe e altri ancora, oltre naturalmente a molto altro materiale meno pudibondo). Praticamente ogni telefilm diventava disponibile su Morpheus poche ore dopo essere stato trasmesso negli USA, con audio stereofonico e senza pubblicità. Come avrete intuito, le case di produzione non erano entusiaste della situazione. I fan dei telefilm, spesso massacrati da doppiaggi dilettanteschi o da messe in onda incomplete, fuori sequenza e a orari da vampiri, erano invece al settimo cielo.

Improvvisamente il 25 febbraio è diventato impossibile collegarsi: il programma client, quello installato sui PC degli utenti di Morpheus, segnalava di essere diventato improvvisamente “troppo vecchio per collegarsi”, negava l’accesso al sistema di scambio e invitava a scaricare la nuova versione dal sito di Morpheus. Tuttavia visitando il sito gli utenti scoprivano che non c’era nessuna nuova versione da scaricare. Risultato: caos e paralisi totale.

La prima spiegazione del problema, pubblicata sul sito di Morpheus, parlava di un innominato fornitore di software che aveva “effettuato un upgrade significativo alla propria tecnologia che è al momento incompatibile con Morpheus”. Per risolvere il problema, continuava l’annuncio di Morpheus, sarebbe stata anticipata la già prevista pubblicazione della nuova versione del programma client. Se la giustificazione vi sembra fumosa, non siete i soli ad avere quest’impressione, ma tenete duro.

Il nuovo client di Morpheus è diventato disponibile il primo marzo, accompagnato da una nuova giustificazione, ancora più enigmatica della prima. Stando alle dichiarazioni di Steve Griffin, CEO di StreamCast (la società che possiede Morpheus), si era infatti verificato un “massiccio attacco di denial of service” nei confronti del sito di Morpheus, seguito da un attacco diretto agli utenti che includeva “un messaggio cifrato, inviato ripetutamente ai vostri computer, che modificava le impostazioni del Registro di Windows”. Come se non bastasse, era toccato poi agli ad server (i server che inviano le pubblicità che finanziano Morpheus) finire sotto attacco. Una spiegazione ben diversa dalla prima, insomma, e altrettanto vaga.

Assai meno vaghe le accuse di Griffin nei confronti di un altro sistema di scambio, FastTrack/Kazaa: “pare che l’attacco provenisse dal software chiuso e proprietario FastTrack-Kazaa […] Riteniamo che [FastTrack] sia in grado di accedere a piacimento al vostro computer e modificare le impostazioni del Registro di Windows“.

Un’accusa non da poco, soprattutto considerato che fino all’altroieri Morpheus e FastTrack erano amiconi: Morpheus era licenziataria della tecnologia peer-to-peer di FastTrack (insieme a un’altra società, Grokster). In pratica esisteva un unico, grande, felice bazar di scambio, gestito da FastTrack e accessibile mediante tre programmi: uno di FastTrack (Kazaa) e due “in subappalto” (Morpheus e Grokster). Gli utenti potevano scegliere liberamente quale dei tre programmi installare: accedevano comunque alle stesse risorse. Il client più gettonato, tuttavia, era Morpheus, con comprensibile disappunto della capostipite FastTrack. Non è mai facile accettare che il discepolo superi il maestro.

Stando a The Register, l’11 febbraio FastTrack ha così cambiato il proprio software, rendendolo incompatibile con Morpheus, e questo avrebbe causato gradatamente la paralisi del popolare programma. Ecco spiegato il mistero: il “fornitore di software” citato nel primo bollettino di guerra sarebbe stato dunque FastTrack.

Sembrerebbe allora che la morte improvvisa di Morpheus sia il risultato di una lite fra le due aziende, probabilmente accentuata dalla tensione prodotta dai recenti passaggi di proprietà che hanno interessato FastTrack (ceduto a gennaio 2002 alla società australiana Sharman Networks Limited) e dalla causa intentata dalla potentissima RIAA (l’associazione dei discografici statunitensi) contro Kazaa, Morpheus e Grokster.

Sia come sia, quello che conta è che il vecchio Morpheus non funziona più. Il vecchio programma client è inservibile. Vediamo allora com’è il nuovo software, denominato Morpheus Preview Edition.

Morpheus, morto che cammina

Una cosa è certa: è richiestissimo. Cnet.com ha registrato oltre 53 milioni di download nei primi due giorni. Purtroppo l’impressione iniziale è che si tratti di un enorme spreco di banda e di tempo. Il nuovo Morpheus, infatti, non è altro che un normale client basato sul protocollo Gnutella, simile ai già noti LimeWire e BearShare, e ne condivide tutti i problemi: genera un traffico in Rete spropositato ed è lentissimo nel trovare i file desiderati.

Per dirla tutta, nelle mie prove Morpheus non ha trovato neppure un file dopo tre ore di funzionamento ininterrotto; in compenso ha generato diverse decine di megabyte di traffico di segnalazione, cioè di “comunicazioni di servizio” usate per la gestione interna del sistema di scambio, e mi ha propinato caterve di pubblicità (l’unica parte del servizio che funziona bene). Altri utenti sono stati meno sfortunati di me, ma la sensazione generale è che il nuovo Morpheus, quando si degna di funzionare, funziona molto male ed è praticamente inutilizzabile.

È vero che questo problema potrebbe essere momentaneo e dovuto all’improvviso boom di nuovi utenti che stanno probabilmente sovraccaricando il sistema di scambio, ma Gnutella è notoriamente afflitto da quelli che in gergo si chiamano “problemi di scalabilità”: in altre parole, funziona bene se il numero di utenti è basso, ma al crescere dell’utenza il traffico di segnalazione aumenta esponenzialmente, al punto da strangolare la Rete. Jordan Ritter, co-fondatore di Napster, ha redatto un’analisi del protocollo Gnutella che non promette bene, anche se forse non tiene conto delle ultime evoluzioni di Gnutella. Griffin, da parte sua, ribatte che gli sviluppatori di Morpheus hanno risolto i problemi di Gnutella. A chi credere?

Staremo a vedere, ma una cosa è certa: per il momento, Morpheus rimane peggio che inutilizzabile, con sommo compiacimento dei discografici e dei produttori di Hollywood. Ma se sentite che sta già sopraggiungendo la crisi d’astinenza perché non sapete più dove procurarvi la prossima dose di Star Trek, non lasciatevi tentare dall’idea di installare di corsa gli altri programmi di scambio. Potreste trovarvi sgradite sorprese.

Orde in fuga, ma per dove?

Utenti di Morpheus, venite da noi” invita ironicamente il sito di Kazaa Indubbiamente moltissimi utenti abbandonati improvvisamente da Morpheus saranno tentati di buttarsi fra le braccia delle società rimaste, cioè FastTrack/Kazaa e Grokster.

In effetti l’invito è allettante. Le interfacce dei programmi client offerti da FastTrack/Kazaa e da Grokster sono praticamente identiche a quella di Morpheus, e nel caso di Kazaa il programma di installazione è così premuroso da offrirsi persino di importare le impostazioni di Morpheus e di riprendere gli scaricamenti lasciati a metà dal programma rivale. Di conseguenza, la migrazione sembra un’operazione rapida e indolore.

Purtroppo non è così. Morpheus era il programma più popolare dei tre per una buona ragione: non conteneva spyware. Il termine spyware viene usato per indicare un programma che raccoglie e trasmette segretamente informazioni riguardanti un utente o il suo computer. In genere lo spyware si limita a trasmettere dati che consentono ai pubblicitari di mandarvi réclame più mirate, ma comunque essere sorvegliati senza saperlo non è gradevole: viene sempre il dubbio che, come già accaduto in passato, i dati raccolti siano un po’ troppo personali.

Kazaa e Grokster usano abbondantemente lo spyware. Allegati a Kazaa ci sono ben quattro programmi di questo tipo (New.net, SaveNow, CommonName e Icons); Grokster invece tenta di installare Gator, OfferCompanion, File Freedom e CommonName. Durante l’installazione di Kazaa e Grokster viene in effetti offerta la possibilità di non installarli, ma è facile che gli utenti distratti o poco pratici di inglese non si accorgano dell’opzione di rifiuto e se li ritrovino installati senza saperlo.

Già così siamo ai limiti della scorrettezza, ma c’è di peggio. Il celebratissimo programma antispyware Ad-Aware della Lavasoft rileva sia in Kazaa che in Grokster un ulteriore programma, Cydoor, che è considerato spyware: viene installato senza alcun preavviso e senza offrire alcuna opzione di rifiuto.

Cydoor non è rimovibile: se lo si cancella con Lavasoft, Kazaa e Grokster lo reinstallano. Kazaa giura che Cydoor serve soltanto a fornire le pubblicità e non trasmette informazioni personali a chicchessia, però genera un “identificativo numerico univoco” che (ma questo non viene detto) permette di tracciare la vostra navigazione.

Non è finita: la licenza d’uso di Kazaa e di Grokster, quella che non legge mai nessuno, parla di “aggiornamenti automatici” al software. È prevista un’opzione di notifica prima di qualsiasi aggiornamento, ma il principio è inquietante: questi programmi pretendono il diritto di modificare a loro piacimento il funzionamento del vostro computer, senza dirvi in cosa consistono queste modifiche.

Infine, frugando nel Pannello di Controllo, salta fuori che Kazaa zitto zitto installa B3d Projector, della Brilliant Digital, dichiarato come player di filmati nel formato proprietario B3d. Con un po’ di insistenza è comunque disinstallabile; Grokster invece installa un misterioso ads support che non è disinstallabile senza rimuovere anche Grokster. Questo programma, inoltre, cerca di cambiare la pagina iniziale del vostro browser per portarvi automaticamente a un sito commerciale (Worldusa.com), e al termine dell’installazione, vi porta al sito di Grokster e vi invita a immettere il vostro indirizzo di posta. Tutte opzioni che potete rifiutare ma che comunque testimoniano di una volontà di invadenza ben diversa dalla cordiale discrezione offerta da Morpheus.

Gratis, ma a che prezzo!

I sostituti di Morpheus dunque ci sono, ma vanno maneggiati con circospezione. Occorre fare attenzione durante l’installazione, in modo da rifiutare lo spyware opzionale e tutti i tentativi di “miglioramento” segreto o palese del vostro computer. Anche così, comunque, parte dello spyware di Grokster e Kazaa non è rimovibile, salvo acrobazie da hacker (chi se la sente di giocare con il file hosts?).

In altre parole, da oggi il prezzo per lo scaricamento gratuito di musica, film e telefilm è una massiccia rinuncia alla vostra privacy. Molti utenti saranno ben disposti ad accettare questo stato di cose: del resto, anche la tessera fedeltà dei supermercati è una forma di “spyware”, eppure suscita ben poche obiezioni. L’importante è essere consapevoli delle conseguenze delle proprie scelte. Spero di avervi dato le risorse per esercitare una sorta di consenso (informatico) informato.

L'autore

  • Paolo Attivissimo
    Paolo Attivissimo (non è uno pseudonimo) è nato nel 1963 a York, Inghilterra. Ha vissuto a lungo in Italia e ora oscilla per lavoro fra Italia, Lussemburgo e Inghilterra. E' autore di numerosi bestseller Apogeo e editor del sito www.attivissimo.net.

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