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Un giovane pirata informatico norvegese contro i grandi produttori di Hollywood

26 Febbraio 2002

Un giovane pirata informatico norvegese contro i grandi produttori di Hollywood

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Jon Johansen è accusato di aver violato il sistema di protezione dei DVD delle opere cinematografiche, creando, e diffondendo poi online, un codice che ne consente la visione anche sui computer funzionanti tramite Linux

Un ragazzo norvegese di 18 anni rischia fino a due anni di carcere per aver realizzato e diffuso su Internet un software che consente di violare il sistema di protezione (CSS) dei DVD contenenti film e di poterli vedere su un computer che funzioni con il sistema Linux.

Il giovane Jon Johansen, soprannominato “DVD-Jon”, che sarà giudicato a Oslo tra qualche mese – nonostante i tentativi delle grandi case produttrici americane di far celebrare il processo in California – aveva acquistato legalmente alcuni film in DVD ma non poteva vederli sul suo computer, sul quale aveva installato il sistema Linux, perché la società che distribuisce le licenze di produzione dei lettori DVD, la DVD Copy Control Association – DVD-CCA – non ha ammesso Linux tra i suoi licenziatari.

Insieme ad altri due internauti, un tedesco e un olandese, non ancora identificati, Jon aveva, perciò, messo a punto un programma che consentiva di violare il sistema di protezione (CSS) e aveva diffuso online, sul sito Web del padre, il codice DeCSS, da lui creato.

In seguito, la MPAA (Motion Picture Association of America), che rappresenta i maggiori produttori di film del mondo, cioè praticamente tutta Hollywood, si era rivolta ai giudici americani e aveva ottenuto che fosse impedita l’ulteriore diffusione del codice su Internet.

Contemporaneamente, era stata avviata in Norvegia un’indagine della guardia di finanza contro DVD-Jon, nel corso della quale sono stati perquisiti e messi sotto sequestro i computer del giovane pirata e di suo padre.

Dopo due anni Jon è stato formalmente accusato di aver violato un sistema di protezione per l’accesso a delle informazioni elettroniche.

In attesa del processo, gli avvocati del giovane norvegese continuano a sostenere che il loro assistito ha soltanto esercitato il proprio diritto ad avere accesso alle informazioni che aveva legalmente acquistato.

L'autore

  • Annarita Gili
    Annarita Gili è avvocato civilista. Dal 1995 si dedica allo studio e all’attività professionale relativamente a tutti i settori del Diritto Civile, tra cui il Diritto dell’Informatica, di Internet e delle Nuove tecnologie.

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