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Gli Angeli custodi di New York, sorvegliano Internet contro la pedofilia

31 Maggio 2000

Gli Angeli custodi di New York, sorvegliano Internet contro la pedofilia

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Dalla metropolitana ad internet. Nell'era della mobilità anche gli "angeli" si riconvertono e cambiano lavoro

Gli “Angeli custodi”, il corpo di volontari a protezione della metropolitana di New York, si riconvertono nella lotta contro la pedofilia su Internet.

I loro berretti rossi e le loro ronde nella metropolitana di New York fanno parte della leggenda della città.
Ma questa organizzazione di volontari, causa il calo della criminalità, si è riconvertita nella lotta contro la pedofilia su Internet.

Nel 1979 quando numerosi quartieri di New York si erano trasformati in luoghi di terrore, Curtis Sliwa e Don Chin fondavano gli “Angeli custodi” nel quartiere del Bronx.
All’origine in 13, si erano chiamati i Magnifici 13 e pattugliavano le tristemente celebre linea 14, meglio conosciuta come “aggressione express”.

“Volevamo riportare l’ordine su questa linea pericolosa. Volevamo che le persone si sentissero sicure in nostra presenza”, spiegava Curtis Sliwa.

Ma di fronte al calo di criminalità nella metropolitana e nella città, gli Angeli custodi hanno trovato sulla rete informatica mondiale l’occasione di diversificarsi.

“Come tutte le organizzazioni, ci siamo modernizzati” ha spiegato a un’agenzia di stampa Edwin “Rico” Caraballo, capo del quartier generale degli Angeli sulla ottava avenue a Manhattan.

“I bambini sono prede facili su Internet. Vogliamo fare qualcosa per difenderli”.

In collaborazione con avvocati e specialisti della Rete hanno creato nel 1995 il programma Cyberangels, che, assicurano, riunisce più di 3 mila volontari in 14 paesi.

I “Cyberangels Net Patrols” navigano la rete alla ricerca di siti di pedofili e organizzano avvenimenti per tentare di avvertire i giovani sulla pericolosità a cui vanno incontro.

Le loro pattuglie virtuali scatenano robot alla ricerca di pedofili, indicano alle autorità i comportamenti giudicati sospetti degli utenti e tentano di ottenere la chiusura dei siti di pedofili che loro hanno individuato.

Assicurano che, con la loro attività, hanno fatto arrestare centinaia di “predatori” di bambini.

“Molti genitori non sapevano a chi rivolgersi” dice il presidente del programma, Parry Aftab, sul sito dei Cyberangels.
“Adesso, non esitano e sanno che ci siamo per sorvegliare come Curtis sorvegliava la sera nella metropolitana. Vogliamo essere all’avanguardia nella guerra”, lancia la sfida questo avvocato di formazione che dice di ricevere più di 1.000 messaggi elettronici al giorno da genitori che chiedono aiuto.

I Cyberangel per questa attività collaborano con la polizia di New York, la famosa NYPD, l’FBI e l’Unesco e si finanziano con le donazioni che ricevono.

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