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NomadWare

17 Maggio 2000

NomadWare

di

Strumenti, risorse e strategie per tecno-nomadi

Introduzione

Inizia con questo numero la collaborazione tra NomadWare, la prima eZine italiana tutta dedicata alle soluzioni, alle novità e anche ad alcune considerazioni riguardo all’uso nomade dell’informatica e delle TLC e Apogeonline. Avremo modo di conoscerci meglio strada facendo e di precisare le intenzioni e i cambiamenti di rotta. Ad esempio, un argomento a cui, almeno per i primi tempi, non verrà dato molto spazio è la telefonia, é fissa, é cellulare, anche se questo non significa che non la toccheremo: vuol dire solo che al momento ci sono altri che possono dare un contributo migliore di quello che posso offrire io. Poco spazio verrà dato alle soluzioni mobili tradizionali, come i notebook, ampiamente presenti un po’ ovunque.
Siamo invece soprattutto interessati ad un prodotto che non ha ancora una vera e propria cultura d’uso, soprattutto nel nostro paese e in gran parte del vecchio continente in generale: i Personal Digital Assistant, o PDA, a cui appartengono i palmtop o palmari e gli handheld. C’è da dire che su questi termini c’è una grande confusione a cui si può ovviare soltanto con un mero atto di arbitrio terminologico. Una cosa sembra certa: in Italia in questo momento quello del PDA è un discorso negletto. In edicola compaiono qua e là all’interno di riviste dedicate soprattutto a Notebook e cellulari, mentre nei siti italiani si trovano risorse specializzate su alcuni e specifici prodotti. Noi ci rivolgiamo ad un utilizzatore che vorremmo disincantato e leggero.

Così dedicheremo sempre qualche piccolo spazio a spunti di vita neo-nomadica, come pure a suggerimenti o trucchetti per sbrigarsela al meglio nelle ristrettezze.
L’idea di fondo che ispira chi scrive è che fra le cose che vuol dire essere un tecno-nomade vi è il piacere di dimostrare che con “il piccolo” e “il meno potente” si può ottenere di più. La tecnologia fornisce gli attrezzi di prestidigitazione a chi ama passare con piede felpato e senza lasciare altre tracce di sé che l’effetto del proprio passaggio, decapitalizzando l’esperienza. Per il nomade ciò che conta è l’esperienza del territorio che rende il bagaglio più leggero possibile e le strade più aperte che mai.
NomadWare, prima ancora che su un suo sito, conta su una distribuzione per posta elettronica gratuita, trasmessa come semplice testo, come documento formattato HTML o come PDF per Acrobat Reader 4.X. Perché PDF? Perché vorrei salvare il piacere dell’impaginazione che fa di un bollettino una rivista e il formato Acrobat sta per diventare un punto di riferimento, dal nuovo Mac OS ai palmari. Per chi non bada alla veste editoriale forse uno degli altri due formati potrà risultare maggiormente congeniale.
NomadWare ha un proprio sito e due newletter, ma fin dall’esordio, ogni numero verrà pubblicato simultaneamente su ApogeOnLine, nel segno di una continuità con l’esperienza precedente ancora tutta presente sulle sue pagine.

Abbonamento gratuito alla versione email, ed una newsletter di discussione e aggiornamento all’indirizzo di NomadWare specificando quale delle due (o entrambe) si vuole ricevere, l’indirizzo di posta elettronica a cui si vuole riceverla ed il formato preferito: Adobe Acrobat – pdf, Solo Testo o Web.

Sommario

EasyMate 770: una nuova etichetta per una macchina di successo
Fotografia digitale impropria: Oregon Scientific Ds 3838 e UMAX AstraCam
Pocket PC: il Palm CE ritrovato
Vx, C ed E: le nuove desinenze di Palm
Linux Piace ai PDA
In Breve-Rumors

Notizie

EasyMate 770
una nuova etichetta per una macchina di successo

Da quando la NEC ha acquisito Packard Bell, un tempo sinonimo del primo tentativo di costruire emuli multimediali del Mac su PC, ha usato questo marchio per distribuire i propri stessi prodotti in territori dove preferiva non arrivare con l’etichetta NEC. È il caso del MobilePro, da un anno a questa parte passato dalla già felicemente riuscita versione 750 alla apprezzatissima 770. Un HP/Pro, gli handheld serie Jupiter (come li battezzava Microsoft per i quali ha sfornato Windows CE 3.0), dalle dimensioni ridotte, ma senza sacrificare la tastiera e la potenza.
Per i più esigenti, subito dopo il 770, NEC mise sul mercato il modello 800, dalle dimensioni di un piccolo Notebook a metà prezzo e metà peso, oltre che tripla durata della batteria, che però, in confronto al 770 ha anche una sempre più utile porta USB. Lo scorso autunno dovetti andare allo SMAU per scoprire (non senza difficoltà a trovare la persona che conosceva il prodotto) che questi NEC erano arrivati in Europa, ma solo per forniture verticali di tipo corporate. Consapevoli della qualità del prodotto, quelli di NEC non reputavano – quasi certamente a ragione – il mercato italiano abbastanza maturo per comprendere il settore degli handheld. Le cose sembrano andare leggermente meglio nel Regno Unito e in Francia dove, rimarchiate Packard Bell, queste macchine sono state introdotte, anche se pare senza troppo successo. Il primo NEC ad apparire con il marchio Packard Bell è stato il modello 800, introdotto (ma in Italia non s’era visto) lo scorso autunno. Ora è il turno del 770, il modello più interessante per il ridotto consumo e il minimo ingombro a fronte di ampie possibilità. Innanzitutto monta un processore fra i più veloci nel genere (NEC VR4121 a 131 MHz), una delle più ricche dotazioni di RAM (32 Mb) accanto a 24 Mb di ROM, una risoluzione dello schermo a 64 mila colori, un modem in emulazione V.90 Built-In, porta a raggi infrarossi accanto a una seriale entrambe a 115 kb/s, una porta per flash memory e una PCMCIA ambedue conformi agli standard di tipo I e II, microfono e altoparlante, un’uscita VGA a risoluzione 640 x 480 o 800 x 600 e l’uscita per le cuffie. Tutti i cavi necessari vengono forniti in dotazione. Quello che manca è solo una busta o borsetta che si può comprare al non proprio modico prezzo di 100 mila lire e le cuffie che devono essere acquistate dal produttore, visto che anche questa presa non è standard. Nonostante i famigerati tasti di direzione siano disposti curiosamente in allineamento orizzontale, la tastiera Qwerty dalle dimensioni quasi identiche ad un notebook (92%) è, come accennavamo, uno dei punti forti, accanto alla durata delle batterie che da nuove superano le 8-9 ore, per dimezzarsi non appena si faccia uso delle periferiche. In un disco a parte viene fornito un bel po’ di software di terze parti fra cui BSQUARE con un utile bFAX. Il client per desktop di Windows CE non è invece aggiornato e sarà buona cosa scaricare tempestivamente da Internet la versione 3.0 di ActiveSync. Il peso irrisorio di 770 grammi e le comode dimensioni (245 x 131 x 288 mm) si pagano con una struttura leggera, non così fragile, ma incline ad irregolarità che lo rendono talora leggermente instabile quando si digita su un piano d’appoggio rigido. Il modem in emulazione funziona discretamente bene, ma si ottiene di più con un modello PCMCIA (veri mangia-batterie!). L’altoparlante è una delle parti più fatiscenti e chi cerca la multimedialità farà bene a ricorrere ad altri oggetti (Aero 8000 di Compaq – il principale concorrente – se la cava molto meglio, a prezzo di dimensioni superiori e potenzialità inferiori, fra cui meno RAM e la mancanza di touch screen, sostituito dal trackpad).

Windows CE è aggiornabile, ma scordiamoci di farlo rivolgendoci a Microsoft, la quale ha delegato tutta la parte tecnica e commerciale ai costruttori e se NEC non sarà abbastanza tempestiva nell’offerta dovremo tenerci alcuni mezzi programmi. I peggiori sono Internet Explorer che non supporta niente, é frames, é asp, é Java (contrariamente ai nuovi Psion che però costano il doppio); poi viene PowerPoint che è la vera ragione per quella porta VGA: non lo trovate scritto che su Internet, ma la versione contabbandata da Microsoft come elemento della suite Office è costituita da un modesto visualizzatore di presentazioni importate. In attesa di una nuova release di Windows CE per H/Pro, potremmo rallegrarci nel possedere la macchina adatta a sostenere bene tutti gli appesantimenti a cui Microsoft è solita abituarci. Avevamo premiato nel nostro Mobile Award il NEC 770 come migliore soluzione di lavoro mobile, e a quasi un anno di distanza, quella macchina rimane una scelta inimitata sia per efficacia che per prezzo: la francese Azimut http://www.azimut.com/index.htm lo propone a $456.58 un prezzo stupefacente in cofronto ai $799 del corrispettivo NEC che il produttore stesso richiede sul suo sito http://www.nec-computers.com/product_leaf.asp?prod_special_no=44.

Fotografia digitale impropria

Ds 3838
Oregon Scientific si dà alla fotografia: ma sarà una cosa seria…
…si direbbe di sì, a leggere le poche recensioni. L’azienda statunitense nota soprattutto per gli strumenti di misurazione domestica, dagli orologi sintonizzati con i satelliti ai vari oggetti per la meteorologia, da qualche tempo alle prese con diversi tentativi di espansione dei suoi organizer in direzione PDA dai dubbi esiti, non dà molto seguito a questo prodotto, presente infatti su Internet solo in pochi siti di dealers. Fra poco dovremmo trovarla anche nei mall di casa nostra e nei più fedeli negozi di elettronica di consumo. Per ora possiamo dirci interessati al basso prezzo dell’oggetto, considerando che si tratta più di un gadget che di una vera e propria macchina fotografica. Il target è certo quello degli adulti curiosi, ma soprattutto quello dei ragazzi. A meno di 180 mila lire consentirebbe la memorizzazione di 15 immagini a

risoluzione 160×120, colori a 24 bit; di dimensioni contenute (99(L)x65(D)x26(H)mm) peserebbe 77 grammi escludendo la batteria di comune reperimento (1″AA”) e sostituzione (dopo circa 3 ore di uso continuato). Tutto è automatico nella DS 3838 e tutto è economico, a partire dalla lente di 4mm fatta in un singolo blocco plastico. Inutile dire che la manciata di software e i collegamenti sono pensati esclusivamente per i Windows entry level (95 e 98).

AstraCam e AstraCam 1000:
da UMAX un digitalizzatore d’immagini straordinariamente flessibile
Chi conosce l’ottima linea UMAX che eccelle soprattutto per gli scanner, sa che il marchio Astra contraddistingue la linea economica di largo consumo (ma non per questo da sottovalutare). A metà fra una fotocamera digitale e una WebCam, AstraCam è la sensazionale risposta della casa taiwanese prodotti analoghi a metà fra grafica e Internet. Diciamo subito che le AstraCam solo due: la 1000, essenziale ed economica, e la vera e propria AstraCam.

Si tratta di due oggetti per digitalizzare immagini privi di tutte le funzioni di una vera e propria macchina fotografica, fatte per essere usate in leggerezza. Niente zoom, é messa a fuoco, solo quattro condizioni standard di illuminazione. Anche qui abbiamo un oggetto pensato per PC di consumo, essendo ottimizzata per Windows 98 dove, a patto di disporre di porte USB, basterà pigiare un pulsante per attivare un veloce download dei 4 Mb di memoria interna (adatti per 72 immagini in modalità economica o 45 in high quality) sull’hard disk. Anche se la risoluzione ottica (in questo caso le lenti sono vitree) è limitata a 640 x 480 CCD, il software consente di interpolare le immagini fino a risolverle a 1280 x 960 pixel.

Diversa è la distribuzione della memoria per il modello avanzato, in quanto questo consente, oltre alle immagini, di memorizzare anche il suono che accompagna per non più di 20 secondi ognuna delle 31 immagini (46 a suono disattivato – non sembra consentire il formato di bassa qualità). Oltre alle due qualità di definizione disponibili, il modello 1000, in cambio della mancanza di suono e relativi strumenti, craddle docking station e ricaricabilità delle batterie, offre una maggiore velocità di trasferimento su disco (2.5 contro 3 secondi per immagine) e un prezzo inferiore ($125 vs. $200 – in Italia Image distribuisce il modello con microfono a 470 mila lire, IVA inclusa). Diversamente dalla webcam di Creative Labs, il lato Internet a cui è dedicata questa fotocamera non è tanto la videoconferenza, quanto la sempre più diffusa GreatingsCardMania, le cartoline (o foto) elettroniche inviate per eMail.

Pocket PC

il Palm CE ritrovato
Il 20 aprile è stato presentato il nuovo Sistema Operativo Pocket PC che prende il posto di Windows CE per i computer palmari. Il poco amato (anche perché, per ammissione stessa di Microsoft, privo di un vero significato) termine CE e il richiamo a Windows scompaiono anche dalla versione per H/PC, il cui sistema operativo da oggi si chiama – manco a dirlo – Handheld PC. Con questa rivisitazione abbastanza tardiva la casa di Redmond conta di recuperare la schiacciante supremazia di Palm nel comparto con il 70% di share, contro un risicato 10% di Microsoft. Partner dell’evento sono gli ultimi grandi compagni di questo viaggio che ha complessivamente trovato poco seguito ed ha lasciato per la strada non pochi costruttori. Prima ancora che sugli oggetti, la differenza fra le due case si osserva sulle strategie di commercializzazione: tutta rivolta all’uso e alla diffusione quella di Palm (che sta per portare il suo OS dai cellulari alle automobili); centrata sul potenziamento degli applicativi e delle prestazioni quella di Microsoft. Una cerca di esportare il suo prodotto fuori dalla macchina in un mondo dove da qualche parte deve esserci un oggetto che funziona con il suo OS, mentre l’altra cerca di fare stare per quanto possibile la maggior parte del mondo dentro i suoi computer. E se il colore nei Palm è un di più che reca più disturbi che vantaggi, nei Pocket PC è il punto di partenza per un’estetica della multimedialità che vede immagine e suono come prestazioni di riferimento. E se l’UMTS, il protocollo per i cellulari multimediali, sarà come si dice un must del 2000, è probabile che il sistema di riferimento dei nuovi supercellullari possa essere proprio Pocket PC. Due sono i grandi oggetti che Microsoft vorrebbe venissero copiosamente inseriti nei palmari: i libri e la musica.

I primi si avvalgono del programma Microsoft Reader, il lettore di eBook che si mette in concorrenza con Adobe il cui Acrobat per palmari stenta a decollare. M.R. oltre a farli leggere e guardare (ed eventualmente ascoltare) i libri li fa annotare grazie ai bookmark che il lettore può inserire a piacimento, mentre usa l’evidenziatore nei passaggi importanti, scrive note in margine con la matita o inserisce icone di annotazione. Il motore del programma, oltre ad una robusta funzione di ricerca, offre la tecnologia ClearType che rende più editoriale il prodotto elettronico con l’anti-aliasing dei caratteri (la trasformazione della scalinatura dei font in tratti regolari di tipo fotografico).

Sul lato musicale, invece, la sfida è tutta MP3, con una versione Pocket di Windows Media Player, una versione adattata del software Hum Player di UtopiaSoft, in grado di lavorare con i brani compressi di Microsoft Audio e con gli Mpeg layer III in background, senza che questi intralcino le applicazioni attive. La più grande attesa la si ha invece per il nuovo Pocket Internet Explorer, da cui sembra ci si debba aspettare una resa finalmente soddisfacente, in grado di farci rivisitare offline le pagine aperte precedentemente, ma soprattutto di supportare l’HTML fino alla versione 3.2, le frames, Javascript 1.1, ASP e i dati crittati in SSL. Arriverebbe persino ad adattare le pagine per vedere il più possibile nel piccolo schermo, anche se alcuni tag non verrebbero restituiti correttamente (cosa diffusa anche nei browser da desktop), oltre al fatto che al di sopra di tre frames le cose si complicherebbero alquanto.

Il nuovo pocket-browser sarebbe inoltre in grado di scambiare i favoriti con Internet Explorer 5.X, mentre conterrebbe la tecnologia AvantGo nativa. Soprattutto l’architettura dell’interfaccia è più sobria, alleggerita dei mille strascichi dei desktop di Windows, mentre, a fronte di un’estetica accattivante, le operazioni software troverebbero reazioni soddisfacenti in quanto a tempi, efficienza ed efficacia. Il nuovo OS è talmente diverso dal predecessore da rendere incompatibili molte delle applicazioni precedenti. Anche ActiveSync migliora con la versione 3.1 che supporta al meglio la USB, ma non per questo accetta di collegarsi a macchine di tipo diverso da Wintel, come Mac (cosa che fanno quasi tutti “gli altri”) e Linux. Meno invadente di prima, questo programma di sincronizzazione rende disponibile la porta per altre periferiche non appena si scollega l’apparecchio. I giudizi d’uso fra un mese o due.

Vx, C ed E
le nuove desinenze di Palm
Esorditi per il Futurshow gli attesi nuovi modelli di Palm che completano una linea ultimamente monopolizzata dalla versione “di lusso” in acciaio anodizzato e schermo di vetro, il Palm V (e il Vx con 8 anziché 2 MB di RAM e un 15% di incremento di velocità di clock). All’uscita del V, molti commentatori tessevano elogi, contraddetti dal mercato per la versione IIIx. Ora questa è definitivamente andata in pensione per lasciare posto al IIIe. Nonostante si tratti di un modello economico (il prezzo è inferiore alle 400 mila lire), l’unica limitazione è data dalla non-espandibilità: 2 Mb di RAM devono bastare. Per il resto assomiglierebbe in tutto e per tutto al III, non fosse per le trasparenze iMac like che manifestano il lato commerciale dell’operazione: fare concorrenza a HandSpring a cui IIIe assomiglia in tutto salvo che per l’espandibilità dello SpringBoard.

Diversamente dal IIIC la versione economica monta ancora il “vecchio” Palm OS 3.1 inglese (mentre ora Palm distribuisce la versione 3.3 per computer monocromatici). IIIc monta invece la versione più recente per la semplice ragione che si tratta del primo Palm a colori, con il quale la società esternalizzata di 3com contrasta, non più HandSpring, quanto Microsoft, che vanta palmari a colori da più di un anno. Nei confronti del nuovo PocketPC, al Palm a colori mancano tutti gli appeal offerti dalle applicazioni multimediali del sistema di Microsoft. Il colore, poi, ha il suo prezzo, sia per il valore della macchina (L.1.066.800) che per il consumo di batterie, come pure per le dimensioni (12,6 cm o 11,9 cm x 8,1 cm x 1,7 cm; 170 g. del IIIe). Anche qui la batteria è a ioni litio ricaricabile, mentre la RAM si attesta sui 3 Mb. Superiore alla norma il software allegato, che comprende tra l’altro lo standard AvantGo ormai consolidato nel web per palmari (almeno fino alla distribuzione di Acrobat per Palm). Nonostante tutto questo siamo propensi pensare che il costante predominio di Palm nei PDA palmari dipenda da scelte di mercato che premieranno ancora macchine come Palm Vx e Palm IIIe, più che il modello a colori e, solo per gli USA, il Palm VII dalla discussa pseudo-connettività.

Linux piace ai PDA
i prototipi dei nuovi palmari
Sempre più difficili gli scenari futuri per CE, il Windows per PDA. Mentre il mercato è sempre più dominato da Palm OS che trova consensi vieppiù maggiori fra acquirenti e soprattutto costruttori (abbandonati a se stessi dalla casa di Redmond), prodotti sempre più nuovi si affacciano all’orizzonte. Microsoft non è assediata solo nell’arena dei nuovi prodotti, ma rischia addirittura lo smacco anche nelle macchine nate per il proprio sistema operativo. È il caso dei palmtop Cassiopeia E-105 di Casio, del Compaq Aero, dell’Everex FreeStyle e dell’ormai abbandonato Nino di Philips, e più in generale di tutte le macchine dotate di processore Strong Arm, oggetto di un piano per il porting del kernel Linux al posto di Windows CE. E mentre Microsoft cancella l’acronimo insignificante “CE” dai suoi prodotti eccolo ricomparire nel progetto linux http://www.linuxce.org ancor più privo di significato.

Al Linux Expo, Compaq rivela i suoi segreti a riguardo del progetto Itsy. Arrivato alla versione 2, dopo che la prima versione era stata segnalata da molti osservatori, primo fra i quali Apogeonline, Itsy cresce grazie un gruppo coordinato da Jim Gettys nel Western Research Lab. Questo laboratorio è stato ereditato da Compaq nel complesso dell’acquisto di Digital. Ciò spiega perché Compaq non abbia dato largo spazio al progetto Itsy e anche perché lo abbia così di buon grado trasformato in un prodotto Open Source. Compaq, che risulta essere fra le ultime società (con Casio e HP) su cui può contare Microsoft per dimostrare che esiste ancora qualche produttore fedele alla realizzazione di palmari per Windows CE, da poco ribattezzato da Redmond Pocket PC, non vuole correre il rischio di inimicarsi Gates e soci che vedono in Linux forse il loro più serio rivale. Su un porting di Linux 2.0.3 invece si basa il kernel del sistema operativo di Itsy 2, che la divisione di ricerca di Digital, caratterizzata da una lunga tradizione UNIX, ha limitato ad uno scarno singolo MB, tale da fare impallidire i più economi fra gli ingegneri di Microsoft. In circa due terzi delle dimensioni del più piccolo dei Game Boy (117X63X15 mm) trova posto un processore StrongArm SA-100 a 200 MHz, 32 MB di DRAM e 32 MB di Flash memory.

Con uno touch screen 320X200 LCD monocromatico e pulsanti di comando, in questo spazio minuscolo si è fatto posto anche per un microfono e un altoparlante. L’alimentazione a Ioni di Litio viene ricaricata tramite la porta USB che costituisce, assieme a quella a infrarossi, il collegamento principale con il mondo esterno. Con questo hardware si è riusciti a realizzare un modulo di sintesi vocale e di riconoscimento del parlato che aprono nuove frontiere, non solo nella progettazione dei palmari, ma nel futuro delle interfacce in genere. A rafforzare questa attenzione all’interazione, Itsy 2 è equipaggiato di un sistema denominato Rock ‘ Scroll per comprendere il quale è stata utilizzata una sessione di Doom durante la quale era sufficiente inclinare il palmare per simulare lo spostamento per corridoi infestati di mostri e pigiare i pulsanti per mettere in azione l’arma. C’è insomma tutto quello che serve per identificare in Itsy 2 il prossimo oggetto di desiderio nel mondo di palmari, eppure questo gioiellino di ottimizzazioni e innovazione non è né sarà in commercio. Compaq ha deciso di lasciarlo maturare, mettendolo a disposizione della comunità Linux Open Source. Curiosa manovra del leader dell’hardware che, con uno stesso gesto, nel dimostrare fedeltà a Microsoft, mette nelle mani di un mercato affamato di novità una kill app che non solo “la madre di tutte le finestre” deve temere, ma assieme a lei Palm Comp., Psion, Handspring e tutto lo scenario dei computer portatili. Ne sentiremo certo sentire parlare molto presto, com’è accaduto per l’uscita in borsa di Red Hat, lo Spin Off di Palm e come sta lentamente accadendo per la linea Handspring.

Chi non sembra aspettare nel frattempo è Samsung, in procinto di mettere in commercio un PDA che utilizza Linux OS:Yopy.

La principale caratteristica di questo palmtop sta nel fatto di poter per l’MP3 (o anche per il riconoscimento-lettura del parlato?).

Anche per gli e-Books sta nascendo una certa predilezione per il sistema operativo del pinguino, o almeno così sembra, visto che una delle più importanti società produttrici, la Everybook Inc., ha annunciato l’uscita negli Stati Uniti per l’estate del 2000 di un prodotto basato sulla distribuzione in Lineo Embendix di Linux. EveryBook potrà contare anche sul browser Embedix che costituirà il lettore per la lettura dei libri elettronici. http://www.everybook.net e http://www.lineo.com

In Breve – Rumors

  • Si dice che il prossimo sistema operativo di Apple, Mac OS X, permetta di “vedere” un Palm connesso al desktop o al PowerBook come un qualsiasi disco, consentendo tutte le operazioni che si farebbero comunemente operando su un disco removibile. Una notizia di questo tipo potrebbe anche rinvigorire le attese per un ritorno d’interesse di Apple per i PDA di cui, come tutti sappiamo, è stata precursore con quel Newton che, nonostante abbia insegnato a tutti che cosa possa essere un oggetto di questo tipo, è stato traumaticamente abbandonato un paio d’anni fa, con la promessa non ancora mantenuta da parte di Jobs di un repentino ritorno di ingegnerizzazione.
  • Palm sta lavorando per aggiornarela versione per Mac di HotSync, il software di sincronizzazione per palmari che al momento, se collegato alla porta USB, non funziona con l’ultimo aggiornamento di Mac OS 9, la versione 9.0.4.
  • MPE (Multi PDA Emulator) è il nome del primo software di emulazione di PDA per PDA. Questo significa che, dopo avere risucchiato la ROM dell’altro apparecchio possiamo darci alla perversione di usare un’applicazione Palm in uno PSION, un programma per EPOC su CE e magari anche un programma CE su Palm (a patto di decuplicarne le risorse). Tuttora in fase di test, chi ha potuto testare le beta release dichiara che alcune realizzazioni sono stupefacenti, come l’ambiente Palm che su macchine per CE (dal rapporto risorse/peso/prestazioni spropositato) mette il turbo.
  • IBM, Lotus, Motorola, Nokia, Palm Computing, Psion e Starfish Software si sono associati per dare vita ad un unico standard per la sincronizzazione dei dati fra PDA e computer tradizionali. SyncML, questo il nome del protocollo, utilizzerà allo scopo tecnologie XML, MIME, vCard e iCalendar.
  • Nasce il primo modulo MIDI per Palm. Si chiama SG20 e si inserisce nella porta HotSync, viene prodotto da Swivel Systems, incorpora 128 strumenti e 140 percussioni.
  • Due prodotti nuovi per la telefonia da Samsung: A100 è un telefono di piccole dimensioni e peso (109 grammi) dotato di un modem integrato a 14400 bps collegabile via IrDA a palmari e quant’altro ne disponga. M100 è il primo telefono GSM che, assieme a modem integrato e porta IrDA, è comprensivo di lettore MP3, i cui 32 Mb di RAM consentono l’ascolto di mezz’ora o un’ora di musica (a seconda della qualità) in tutta comodità grazie a telecomando e cuffie Hi-Fi incluse, come pure la registrazione a mo’ di dittafono di valanghe di annotazioni.
  • Delude il rapporto costi prestazioni della Serie 7 di Psion.
    In particolare non sembrano sufficientemente attraenti le applicazioni, é abbastanza efficace l’uso del colore. Da Oscar invece il browser e gli strumenti di rete, nati per il netBook (il proto-Serie 7, la cui distribuzione è ristretta alle sole formule d’impresa) ed esportati in questa versione rimarchiata. Si direbbe un po’ poco comunque per giustificare il prezzo di due milioni e mezzo circa richiesto per questo elegante oggetto peraltro poco commercializzato da una casa per cui gli H/PC sono solo un saggio di produzione in un catalogo dominato dagli apparecchi tascabili.
    Gli Psion sono degli oggetti molto potenti e accattivanti che tuttavia hanno sempre patito gli urti e i maltrattamenti, tutt’altro che infrequenti per un prodotto tascabile. PalmTec ha creato una confezione rigida per Revo e Serie V di Psion estremamente efficace, esteticamente indovinata e moderna e soprattutto robusta: un vero Airbag per PDA.
    Pendragon Forms di Pendragon Software, arrivato alla release 3.0 è un applicativo che fornisce strumenti per lo sviluppo di moduli e un database che connette apparecchi Palm OS ad Access e altri sorgenti ODBC come Oracle o Microsoft SQL Server
  • NEC Computers ha annunciato il prossimo rilascio del MobilePro 880 che ha come caratteristiche uno schermo che in diagonale misura 9.4″, 65k colore a 800 x 600 pixel, dotato di un processore – questo è il vero cambiamento rispetto al modello 800 – NEC Vr4121 a 168 MHz. Dotato di Windows CE 2.11 sarà commercializzato in USA a $ 949.
  • Palm Computing sta per distribuire la versione 3.0.4 di HotSync Manager ottimizzato per le porte USB, da cui ci si dovrebbe aspettare migliori performance di sincronizzazione.
  • PocketJet II è il nome della stampante realizzata da Pentax, probabilmente la più piccola fra quelle in commercio: 25,4 x 2,5 x 4,5 cm per mezzo chilo di peso.
    Funziona con una batteria ricaricabile (in 70 minuti) Ni-Cd sufficiente per stampare 40 pagine al ritmo di tre al minuto. Utilizzando una tecnologia termica non richiede sostituzione di cartuccie o toner, ma di fare ricorso ad una speciale carta di alta qualità Pentax. Disponibile nelle versioni a 200 e 300 dpi utilizza interfaccia parallela tradizionale e IrDA. Compatibile con tutti gli OS Windows, compreso CE, viene fornita con il software PocketJet che consente la trasmissione di dati via seriale e IrDA per un PDA. Queste stampanti vengono vendute rispettivamente a $319.95 e $399 con batteria ricaricabile, alimentatore, cavo di rete, seriale, borsa e una scatola da 100 fogli di carta Pentax.
    Da meno di 4 o 5 milioni Lightware propone due proiettori di facile portabilità, visto che il loro peso è prossimo ai 5 kilogrammi, contro i 7-8 di modelli analoghi come il Sony VLP-CS1, venduto a 5 milioni e mezzo, che nonostante il peso superiore è di dimensioni più ridotte. Al contrario del modello Sony, Scout 200 però non possiede moduli audio interni o ingressi video e non sarebbe comunque in grado di processare segnali video. Il paragone con Sony non regge neppure dal punto di vista della luminosità che è di 500 ANSI lumen contro i 500 del modello giapponese.
    La società CUE, specializzata in trasmissioni per onde radio, ha annunciato un modulo per Visor di Handspring, detto anche SpringBoard, in grado di ricevere messaggi di testo come pure trasmissioni radio in FM. La rete CUE offre all’utente informazioni quali il meteo o lo stato del traffico, servizi disponibili solo in USA e Canada. In compenso la ricezione dei programmi in FM non subisce limitazioni nei paesi europei e neppure il software che ne facilita l’uso memorizzando diverse opzioni per la ricezione dei canali.http://www.cue.net/visorradio
    Non saranno più penalizzati i possessori di handheld Palm rispetto ai loro cugini più giovani che dispongono di un Visor HandSpring, almeno per quel che concerne il salvataggio dei dati che con queste ultime macchine (come pure con TRGpro) può essere realizzato attraverso il modulo SpringBoard Backup. Lasocietà tedesca IKS Technologie ha introdotto una soluzione elegante per ottenere lo stesso scopo tramite uno spinotto di minuscole dimensioni (32X28X15 mm, 15 grammi) da inserire nella porta Hotsync. FlashPlug, questo è il suo nome viene visto proprio come un floppy disc tramite il software FlashCMD accluso con l’hardware. Al momento attuale il prodotto è disponibile per il nostro paese solo via Internet al prezzo approssimativo di 250 mila lire. http://www.flashplug.de
  • Un nuovo PDA è in commercio da qualche tempo per viaggiare su Internet da qualsivoglia luogo. Lo ha realizzato la società coreana Cyberbank che lo ha battezzato MultiPalm. Utilizza un processore MSM 3000 a 199 MHz che fa girare Windows CE 2.12, un touchscreen di 4 pollici a risoluzione 640X480 con 256 colori.
    È dotato di 16 MB RAM e altrettanti su ROM e di una porta per carte CompactFlash di tipo II, un microfono e un altoparlante e viene alimentato da batterie a Ioni Litio. Integra un modulo CDMA standard per la telefonia mobile e un processore per la tecnologia vocale per cellulari recentemente introdotta da Ericsson Bluetooth. Le dimensioni sono a misura di web (126X102X22 mm) e il browser che monta porta le effigi di Lycos. Purtroppo un tale gioiellino costruttivo paga lo scotto di utilizzare il software Pocket Office di Windows CE integrato, la cui versione di Microsoft Internet Explorer è da sempre una delle meno adeguate allo scopo che il produttore si prefigge. http://www.cb.co.kr/cbng21.htm
  • Anche nel nostro paese da qualche tempo è presente la versione Vx del PDA di Palm che ha ricevuto in questi ultimi mesi un ampio consenso di mercato. Di diverso da Palm V, Palm Vx ha solo la quantità di RAM che da 2 MB passa a ben 8 MB. Questo cambiamento copre il divario esistente con il Palm IIIx (abbandonato per essere sostituito da una versione “light” con 2 MB di RAM non aggiornabile) che, per quanto meno elegante, ha dalla sua l’espandibilità, anche se la sostituzione delle batterie nella versione III rimarrà sempre meno problematica. Non disperino comunque i tanti possessori di Palm V affamati di spazio per caricare parte dell’enorme partrimonio di applicativi in circolazione. Per ora solo in Francia, la società Netcom di Parigi per poco meno di 300 mila lire (360 per un servizio espresso entro le due ore) offre l’upgrade di Palm V da 2 a 8 MB. Accanto a questa proposta, il business del Palm comprende anche il recupero e la reinstallazione dei dati (15 mila lire) e soprattutto il potenziamento della porta infrarossi (30 mila lire). Se siete utilizzatori di Palm potete anche pensare di spedire il vostro gioiellino a Parigi, ma se avete un laboratorio elettronico potreste prendere in considerazione lo sviluppo del servizio in casa nostra. http://www.netcom-service.com
  • Kodak ha presentato PalmPix, un apparecchio fotografico digitale a 24 bit con risoluzione 640X480, zoom e alimentazione integrata. La sua particolarità sta nel poter essere inserita nella porta HotSinc dei Palm. Con un programma che dovrebbe essere disponibile solo per Windows le immagini possono venire visualizzate e rielaborate in formato JPEG o BMP.http://www.kodak.com/US/en/digital/cameras/palmPix/
  • Analogo prodotto è stato annunciato come SpringBoard per Visor di HandSpring. Si tratta dell’Eyemodule di Block Products con tre tipi di definizione 320X240 bianco e nero e colori o 160X120 bianco e nero. 5 MB della memoria del palmare consentono la memorizzazione di 25 immagini a colori, 125 in bianco e nero e 500 a bassa risoluzione.http://www.eyemodule.com

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