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Assolto Giovanni Pugliese, fondatore di PeaceLink

03 Febbraio 2000

Assolto Giovanni Pugliese, fondatore di PeaceLink

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Accusato di pirateria informatica, un pioniere del volontariato in rete, riesce dopo sei anni a dimostrare la propria innocenza

Con l’assoluzione di Giovanni Pugliese, segretario dell’associazione di volontariato dell’informazione “PeaceLink”, si chiude una persecuzione iniziata nel 1994, una pagina oscura nella storia della libertà di espressione in Italia.

11 maggio 1994: scatta una feroce ondata di repressione poliziesca all’interno delle reti di telematica sociale di base. Vengono sequestrati decine di computer che contengono programmi liberamente distribuibili, e incriminati numerosi operatori di sistema (sysop) sulla base del semplice sospetto; ignorando completamente cosa avviene in realtà sulle reti di telematica amatoriale. Gran parte del materiale sequestrato giace per lunghi anni nei magazzini della Guardia di Finanza senza mai essere esaminato.

Da Pesaro partono 173 decreti di perquisizione, che riguardano altrettante banche dati gestite da volontari. Ben 63 reparti della Guardia di Finanza vengono impegnati nel sequestro di 111.041 floppy disk, 160 computer, 83 modem, 92 CD, 298 streamer e 198 cartridge. Vengono sequestrati anche documenti personali, riviste, appunti, prese elettriche, tappetini per il mouse, contenitori di plastica per dischetti, kit elettronici della scuola Radio Elettra scambiati per apparecchiature di spionaggio. Si arriva a sequestrare un’intera stanza del computer, che le forze dell’ordine provvedono a sigillare.

Il 3 giugno 1994 la Guardia di Finanza di Taranto fa irruzione nella casa di Giovanni Pugliese, coordinatore e responsabile della rete telematica PeaceLink, sequestrando il computer centrale della rete, nata nel 1992 per costituire un “legame di pace” elettronico all’interno del mondo dell’associazionismo e del volontariato.

La più grande banca dati elettronica del movimento pacifista viene imbavagliata e sigillata negli scantinati della Guardia di Finanza. La posta elettronica dei pacifisti viene oscurata e cancellata, assieme a tutti i bollettini antimafia, i dossier sul commercio delle armi e le informazioni scomode contenute nel computer di Giovanni Pugliese. Alla furia del sequestro fanno seguito vari anni di travaglio giudiziario, in cui l’accertamento della verità in merito al sequestro PeaceLink sprofonda nelle sabbie mobili della burocrazia.

La perizia effettuata sul computer di Pugliese rileva la presenza di un unico programma privo di licenza d’uso, il Word 6 della Microsoft, adibito ad uso personale per le attività interne dell’associazione. Nonostante ciò, il 26 febbraio 1996 la Pretura di Taranto emette un decreto penale di condanna a 3 mesi di reclusione nei confronti del segretario dell’Associazione PeaceLink “per avere a fini di lucro detenuto a scopo commerciale programmi per elaboratore abusivamente duplicati”, una condanna convertita in una multa di dieci milioni.

Giovanni Pugliese è l’unica vittima dell’ondata di sequestri del 1994 a non scegliere la strada del patteggiamento, profondamente convinto della propria innocenza e della necessità di affermare con la forza del diritto che la copia ad uso personale di un programma destinato alle attività di un’associazione e’ qualcosa di ben diverso da un commercio illecito a scopo di lucro.

Dopo aver impugnato il decreto di condanna, finalmente il 21 gennaio 2000 l’Associazione PeaceLink e tutta la telematica pacifista italiana possono celebrare l’assoluzione di Giovanni Pugliese con formula piena, attesa per sei lunghi anni.

Una vittoria morale e una grande affermazione di dignità che tuttavia non cancellano l’ingiusto peso delle spese processuali, che rimangono a carico di PeaceLink.

Per questo motivo l’Associazione PeaceLink ha lanciato una campagna di sottoscrizioni. È possibile contribuire alla copertura delle spese processuali relative al sequestro del 1994 effettuando un versamento sul ccp n. 13403746 intestato a Associazione Peacelink, via Galuppi 15, 74010 Statte (TA), specificando nella causale del versamento “Processo Pugliese”.

Con questa richiesta di sottoscrizioni ci rivolgiamo in particolare a tutte le associazioni e i movimenti per la pace che in questi anni hanno avuto modo di apprezzare il nostro lavoro e di utilizzare i servizi messi a disposizione gratuitamente dall’associazione.

Tutta la vicenda di Giovanni Pugliese e la cronaca dei sequestri del 1994 è documentata nel libro di Carlo Gubitosa “Italian Crackdown” (Ed. Apogeo), un libro disponibile anche in rete all’indirizzo: https://www.apogeonline.com/openpress/libri/529/index.html, oppure in versione integrale all’indirizzo: http://www.olografix.org/gubi/estate

Link:
Il sito di PeaceLink: http://www.peacelink.it/

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