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Rischioso non calcolare i rischi

28 Dicembre 1999

Rischioso non calcolare i rischi

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Sapete da cosa dipendono le apparentemente incredibili oscillazioni dei Net e Tech Stocks? Dalla volatilità della loro sorte, dal rischio che corrono e fanno correre. Il rischio è il loro mestiere. Gli investitori sanno sul serio che rischi corrono? Non credo proprio. E adesso vi spiego meglio. Con gli esempi.

Da quando ho cominciato a seguire il Nasdaq, 1995, i Net Stocks sono spuntati come i funghi. Una dopo l’altra, decine di società si sono quotate tutte le settimane. E poi centinaia, e alla fine adesso sono più di mille. E continueranno ad aumentare.

Perché la Rete è un simulmondo che velocemente si crea e si popola. E la popolazione vuole cose sempre nuove, sempre diverse, scopre nuove idee e se ne innamora, e abbandona quelle vecchie. come scarpe rotte. Per sempre. Il treno passa una volta sola. E il biglietto costa caro.

Prendete Amazon.com (nasdaq-amzn). Jeff Bezos è sulla copertina di Time di questa settimana. Uomo dell’anno. Eppure forse Time celebra una cosa che è già finita: l’onda del commercio elettronico B2C, i negozi virtuali per clienti reali. Finita almeno a Wall Street.
Quindi i Net Stocks dell’ecommerce B2C diventano molto rischiosi.

Prevedo stragi di negozi virtuali e titoli B2C nei prossimi mesi. Indiziati speciali: tutti quelli che vendono cose reali, roba che deve uscire dalla Rete. Roba da spedire, da impacchettare. Roba vera.

Perché? Per due motivi:

  1. Stanno entrando in scena i calibri grossi. Wal Mart ha stretto un patto di sangue con Aol e Kmart con Yahoo! E questi due sono i giganti del centro commerciale americano. E hanno scelto Aol e Yahoo! per fare la pelle a Bezos.
  2. Vendere roba vera sulla Rete non è un business. A meno che non sia venduta in un modo che non si può fare sulla terraferma. Come fa eBay. Che però la roba nemmeno la vede. E di sicuro non la tocca. Mai.

Se da un sito Internet partono corrieri con la merce, questo sito è a rischio. A meno che non sia un sito di nicchia. Se i grandi gliela lasciano.
L’unica cosa che si deve fare nella Rete è simulare tutto. Smaterializzare. E nemmeno così si sta tranquilli. Pensate a quelli che vendono musica come Mp3.com: sono leaders eppure se la passano male. Rischiano anche loro.

È per questo che al Nasdaq si stanno gonfiando a dismisura i leaders globali, Yahoo!, Doubleclick, Verisign, Lycos, CMGI, Amazon. Si gonfiano perché si stanno sgonfiando altri settori. Si gonfiano perché gli investitori hanno paura del rischio e si rifugiano sotto le ali dei leaders. Ingigantendoli.

Solo che così diventano rischiosi pure loro.

Yahoo! vale 200 mila miliardi in lire cioè come venti Fiat. Aol ne vale quasi 400 mila cioè come quaranta Fiat. Amazon, che rispetto agli altri è quasi a buon mercato, ne vale 60 mila.

E a Milano sta succedendo la stessa cosa e perfino più in fretta. Bibop, per via di Fineco, vale già più di Etrade. Che però ha passato il milione di clienti. Il che forse non è molto razionale.

E quindi è un bel po’ rischioso.

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tratto da Finanza World di Francesco Carlà

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