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Disabili: Linux è dalla vostra parte

28 Giugno 1999

Disabili: Linux è dalla vostra parte

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Linux, oltre a essere uno dei free-software più diffusi, rappresenta per alcuni collettivi, come i disabili, un'interessante porta d'acceso e di partecipazione allo sviluppo delle nuove tecnologie dell'informazione

La caratteristica del free-software è che può essere utilizzato e distribuito senza nessuna restrizione, modificato e ridistribuito senza nessun vincolo, purché registrato con una licenza libera (GPL-Gnu Public Licence). Questo è stato uno dei temi trattati durante l’incontro “Linux, un modo alternativo per accedere al cyberspazio” tenutosi la scorsa settimana nell’ambito di “SEST0. Com”. La giornata ha potuto contare sulla partecipazione dell’americano Richard Stallman, riconosciuto “padre” del software libero, che ha denunciato la necessità di liberalizzare tutti i software.

“I principali problemi dei disabili per accedere al computer sono di tipo motorio e visivo: le persone con problemi motori non possono usare né la tastiera né il mouse normale e i non vedenti hanno difficoltà a trovare delle applicazioni per tradurre l’interfaccia grafica e testuale in un sistema vocale o in braille.
Ci sono altri due ostacoli altrettanto importanti: i pochi ‘prodotti’ per disabili che esistono sul mercato costano tantissimo e non sono tempestivamente aggiornati. Questi collettivi si trovano così in ritardo da anni rispetto al resto degli utenti del computer.”

Questo desolante panorama è stato messo in evidenza dall’intervento di Paolo Molaro che ha però anche portato un po’ di ottimismo parlando delle reali opportunità offerte da Linux ai disabili e delle concrete iniziative che si stanno sviluppano in Italia.

“Linux – ha sostenuto Molaro – è un ambiente operativo completo: permette di lavorare con tutti i programmi di testo e di grafica e di usarne più d’uno in contemporanea. Inoltre, essendo un free-software, non è costoso e può essere continuamente modificato in funzione dei bisogni dell’utente. Esso amplia le opportunità per i disabili che possono anche, utilizzandolo, contribuire al suo sviluppo”.

Paolo Molaro sta attualmente lavorando ad un progetto che permetterà finalmente ai non vedenti di accedere a programmi grafici, trasformando l’interfaccia grafica in un sistema audio e braille. Inoltre, segue da vicino il lavoro di un tesista dell’Università di Padova che sta realizzando un sistema di “word predition” che permetterà, una volta digitalizzati i primi caratteri di una parola, di completarla.

L’incontro è stato coordinato dal Gruppo Pluto, un’associazione nata a Padova nel 1992 interessata a che tutti usino in modo creativo e indipendente il computer. I suoi circa 450 soci volontari, non registrati ufficialmente, ne approvano le linee guida e lavorano online su progetti di documentazione, di sviluppo, di supporto del software libero.

Spiega Eugenia Franzoni, una delle più attive “plutine”: “La base degli utenti in Italia si va sempre più allargando come dimostrano il numero sempre maggiore di aderenti ai vari progetti Pluto e la crescente attenzione della stampa all’argomento. Negli Stati Uniti, un paese all’avanguardia dal punto di vista informatico, sta guadagnando spazi sempre maggiori. Ci sono anche paesi con budget esigui, per esempio il Brasile, che sostengono e utilizzano il free-software. Il Messico lo sta già diffondendo nelle scuole”.

Una delle principali caratteristiche di Linux è sicuramente la straordinaria versatilità collegabile a una certa difficoltà d’installazione. Il problema non si pone per l’utente medio. Molti negozi hanno iniziato a proporre l’installazione del free-software in parallelo ad altri sistemi operativi, come per esempio Windows, per abituare gradualmente i clienti alla novità.

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