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Software libero obbligatorio nella pubblica amministrazione

17 Gennaio 2000

Software libero obbligatorio nella pubblica amministrazione

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Tre senatori francesi, Pierre Laffite, Guy-Pierre Cabanel e René Trégouët, hanno avanzato una proposta rivoluzionaria: obbligare le pubbliche amministrazioni a utilizzare software libero a partire dal gennaio 2002

Nel dicembre scorso gli utenti Internet francesi sono stati invitati a pronunciarsi sulla proposta di legge di tre senatori dell’opposizione, Pierre Laffite, Guy-Pierre Cabanel e René Trégouët, che hanno avanzato una proposta a dir poco rivoluzionaria: obbligare, a certe condizioni, i servizi statali ad adottare in massa i programmi e i sistemi operativi liberi.

Il loro progetto di legge, all’articolo 3, afferma: “I servizi dello Stato, le collettività locali e le istituzioni pubbliche, a partire dal 1° gennaio 2002 potranno utilizzare (…) solamente dei software il cui utilizzo e la cui modificazione sono liberi ed il cui codice sorgente è disponibile”.

Linux in testa, i sistemi operativi e i software il cui codice sorgente è disponibile, seducono l’amministrazione pubblica perché, grazie ai loro standard aperti, evitano la dipendenza da una società privata. Microsoft è la prima sulla linea di tiro dopo che ha imposto Windows alla maggioranza degli utenti e si è fatta pizzicare oltre Atlantico per le sue pratiche anticoncorrenziali.

L’adozione dei software liberi potrebbe tra l’altro generare enormi economie perché, generalmente, una sola copia di un software libero può essere installata senza spendere un soldo su un numero illimitato di macchine. Fine delle licenze! Inoltre i programmi aperti possono essere modificati per adattarli alle esigenze di un’amministrazione e, grazie agli sforzi congiunti di chi li sviluppa, i correttivi dei bachi sono rapidamente disponibili. Ovviamente gli editori di software privati non vedono di buon occhio il progetto di legge dei tre senatori.

Il software libero è oggi però solo in fase di maturazione e le applicazioni non sono altrettanto numerose sotto Linux quanto sotto Windows; anche se le cose stanno cambiando rapidamente.

Per gestire la diffusione del software libero nell’amministrazione pubblica, il progetto di legge prevede la creazione di un’Agenzia del Software Libero, un corrispondente della quale verrebbe designato in ogni prefettura. Quest’agenzia avrebbe tra i suoi compiti la valutazione dei bisogni di software, come pure l’autorizzazione all’utilizzo, in certe circostanze, di applicazioni private.

La Francia sembra intenzionata a giocare un ruolo importante in quest’ambito e anche numerosi parlamentari di maggioranza starebbero preparando, a loro volta, un progetto di legge sul software libero. E in Italia?

La proposta di legge dei tre senatori francesi: http://www.senat.fr/grp/rdse/page/forum/index.htm

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