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Editoria digitale a TOC 2012

17 Febbraio 2012

Editoria digitale a TOC 2012

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Un condensato di suggestioni, nuovi strumenti e chicche irresistibili per gli editori (e i lettori) alle prese con gli ebook.

Il convegno Tools of Change for Publishing 2012 di O’Reilly si è appena concluso, ed è subito tempo di riordinare gli appunti di questi tre giorni densi di spunti e di annunci.

Per chi produce contenuti digitali, la novità più significativa è probabilmente Inkling Habitat, un’applicazione web per creare contenuti interattivi e pubblicarli su iPad e sul Web.

A prima vista si tratta di un prodotto molto completo, in grado di operare sull’intero workflow: non solo gestisce tutto il materiale necessario (niente più file da trasferire in Ftp o peggio via mail), ma anche la comunicazione con collaboratori e revisori, tenendo uno storico completo di tutte le modifiche e la possibilità di vedere ogni versione precedente, insomma una manna per i redattori sommersi tra prima seconda ed ennesima bozza.

Anche le funzionalità di revisione e validazione sembrano ben studiate: i vari warning (dai semplici errori ortografici ai file mancanti e link rotti) vengono evidenziati in modo chiaro ed efficace. In pratica Habitat sostituisce una mezza dozzina di programmi o di strumenti web, col vantaggio di non dover installare nulla sul computer e quindi di poter lavorare ovunque.

Sembra chiaro che Inkling Habitat si pone in concorrenza diretta con iBooks Author di Apple, e questo aspetto non è sfuggito al pubblico del TOC. Anche Habitat però è uno strumento chiuso, che non pubblica in formato ePub. Sembra inoltre un’applicazione con una soglia di ingresso non bassa, che richiede un certo sforzo di apprendimento, e quindi adatta più a produzioni medio-grandi con un budget adeguato.

Interessanti novità anche sul fronte open source e open standard. Innanzitutto Readium, un progetto di Idpf (International Digital Publishing Forum, l’organizzazione che ha sviluppato lo standard ePub). Readium è un’implementazione di riferimento di ePub 3, nonché di un motore di rendering basato su WebKit. Inizialmente realizzato come plugin per Chrome, consente di visualizzare contenuti ePub dentro un browser in modo molto fedele, caratteristica che sarà molto apprezzata da chi realizza e verifica la qualità delle pubblicazioni ePub, e che fino ad oggi è stato costretto a accatastare sul computer software e sulla scrivania ereader diversi.

Booktype invece è una piattaforma open source (basata su Django) per realizzare e pubblicare libri digitali ma anche cartacei; secondo i promotori (Sourcefabric, una no-profit di Praga) è semplice quanto usare un wiki. Il progetto è su Github e quindi disponibile a tutti da subito; sembra promettente anche se al momento piuttosto immaturo.

Infine due chicche, per chi se le fosse fino ad oggi perse.

La prima è Small Demons è una startup che aiuta il lettore a trovare altri libri in base ad argomenti (o “ossessioni”, secondo il fondatore Valla Vakili) in comune, e a metterli in relazione col mondo reale. La seconda, molto più geek, è Hacker Shelf, un catalogo di libri Public Domain o comunque liberamente distribuibili.

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